ROCCA LA MEJA 2831 m.
Generalità - Il Percorso -
Commento
Testi e fotografie a cura di Ornella Cuniberti e Massimo Pianicco
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I tempi
ed i derivati sono riferiti ad un normale passo escursionistico
Generalità
altezza
min. s.l.m. 2.440
altezza max. s.l.m. 2.831
incremento dislivello 95
dislivello totale 486
tempo andata 2,00
tempo ritorno 2,15
tempo totale 4,15
metri/orari dislivello salita : 240
metri/orari dislivello discesa : 215
Difficoltà:
La maggior parte delle guide attribuisce all'itinerario descritto la valutazione
EE o F.
In effetti non sembrano esistere difficoltà o pericoli insormontabili,
e col bel tempo si ritiene esatta la valutazione EE.
Ciò non toglie che sono necessarie alcune osservazioni:
1) EE indica che la gita è rivolta ad "Escursionisti Esperti";
2) F sta per "facile", ma inteso in termini "alpinistici", non escursionistici;
3) la gita è sì "facile", ma non priva di pericoli;
4) le condizioni metereologiche avverse possono rendere ben più pericolosa
l' ascesa.
In particolare
si vuole puntualizzare come il terricciato del cengione, soprattutto al
ritorno in discesa, sia infido, e come una scivolata su tale terricciato
possa risultare fatale causa l'esporsi del cengione su altissimi e verticali
salti rocciosi. Quanto detto a maggior ragione se il terriccio fosse reso
fangoso da pioggia. In pratica la gita è rivolta a chi ha già una certa
qual esperienza di montagna, ed è capace di sbrogliarsela su terreni misti
senza paura e con cognizione di causa.
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Il Percorso:
Dal
Santuario di Castelmagno proseguire in auto verso l' alto fino a raggiungere
il Colle di Fauniera ed ancora oltre, nel vallone dell' Arma, sempre su
strada asfaltata fino al Colle Valcavera m. 2416.
Dal Colle di Valcavera prendere a destra su strada non asfaltata ma praticabile
con attenzione.Poco dopo si giunge ad un bivio, nei pressi di un evidente
recinto murario a forma di quadrato. Qui conviene lasciare l' auto, perchèla
strada si fa più brutta e difficilmente percorribile da mezzi normali.
Si è a ca. 2420 m. La gita descritta prende il via da poco oltre il bivio
(N.B.: al bivio prendere la strada che porta in alto a destra).
Partenza dal parcheggio sulla strada pietrosa. Seguirla per pochissimi
minuti. Quando la stessa strada prende decisamente a destra, (2440 m.)
lasciarla e prendere a sinistra per prati passando sulla sponda nord di
un laghetto pieno di erbe, tipo grande "moia". Oppure poco più avanti,
ad un bivio, prendere a sinistra per più agevole strada sterrata.
Si arriva così al Colle d'Ancoccia 2533 ( ma rilevati 2545) m. Si prosegue
sulla strada oltre il Colle e poco dopo la si lascia (2545) tagliando
sulla destra per ampi prati in direzione del poco marcato ma riconoscibile
sentierino che nasce sulla pietraia di base della parete meridionale della
Rocca la Meja.
Si arriva all' attacco del sentierino sulla pietraia basale della Rocca.
Lo si segue finchè lo stesso sentiero si impenna a destra in alto (2450)
abbandonando la pietraia basale per incunearsi nella parete rocciosa.
Qui comincia una serie di segnali (punti gialli) che guida perfettamente
fino in vetta, e comincia anche, poco dopo, il grande cengione obliquo
verso destra e l' alto ( direzione E) che taglia praticamente tutta la
parete Sud della Montagna. (2550) Subito all' inizio del cengione, un
passaggio un po' meno agevole su roccia in placca sembra ammonire l' escursionista!
Si tratta comunque di uno dei punti più impegnativi della gita, e per
giunta non esposto. Recentemente questo tratto è stato attrezzato con
cavo metallico. Il cengione porta in alto in relativa tranquillità.
La cengia muore in un ampio canalone che discende dalla sinistra. Il sentiero
prende quindi, ovviamente, a sinistra (direzione N-NE). Questo tratto,
molto semplice, porta ancora più in alto verso la cresta sommitale, di
difficile raggiungimento però, a causa del filo di rocce lisce che la
realizzano. Subito prima del filo di rocce, però, nasce sulla sinistra
un invitante canalino incassato. (2700)
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Si
arriva quindi all' imbocco del canalino (sulla sinistra) che con direzione
NO sale verso la vetta. Con ripida salita si arriva ad un certo punto
del canale che si manifesta come interrotto da un salto roccioso. (2720)
Arrivo al salto roccioso (un I grado di un paio di metri comunque piuttosto
semplice) che sembra sbarrare il canalino.(2780)
Si prosegue e poco più in alto, dopo un breve tratto in piano, si esce
infine in cima al canalino (fine dello stesso). Seguendo sulla destra
le tacche gialle si mira poco dopo a quelle evidenti rosse del percorso
della cresta Est e, raggiuntele, si piega a sinistra per arrivare in un
lampo alla vetta. (2805)
Arrivo in cima alla Rocca La Meja. (2831)
2,00 tempo totale
Nota: in alternativa, superato il salto roccioso di cui sopra, anziché
proseguire come da descrizione, si può percorrere un tracciato segnalato
con tacca gialla che si stacca sulla destra e raggiunge il filo di cresta.
Quindi piega a sinistra per ripido pendio roccioso relativamente gradonato
raggiungiungendo in breve la vetta e sfruttando quindi l'ultimo tratto
del percorso di cresta Est. Questa variante risulta interessante per l'eventuale
visita ad una finestra naturale nelle rocce di cresta che si ubica in
prossimità del tracciato, sulla sua sinistra.
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Partenza
dalla cima della Rocca La Meja per il ritorno. (2831) .
Inizia il canalino: prendere a sinistra. (2810).
Salto roccioso. Cercare lo "scalino" nascosto alla vista di chi scende
in modo da facilitare la discesa del salto. (2780) Finisce il canalino:
prendere a destra nel più ampio canalone di sfasciumi.(2720)
Inizia il cengione obliquo: prendere a destra.(2700)
Forse questo è il tratto maggiormente pericoloso della gita. Infatti il
cengione, pur molto ampio, è comunque a tratti ripido e terriccioso, e
risulta anche molto esposto. Scivolare sul terriccio equivarrebbe a rischiare
di precipitare dalla parete. Per lo stesso motivo è caldamente consigliabile
di non percorrere il cengione con pioggia, ghiaccio o neve.
Finisce il cengione e inizia il sentierino della pietraia basale: prendere
a sinistra.(2530)
Finisce il sentierino sulla pietraia. Inizia la salita su prati verso
il Colle d' Ancoccia.(2440)
Colle d' Ancoccia. (2540)
Arrivo alla macchina. (2440)
2,15 tempo totale
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Commento:
Che dire di questa gita?
La salita alla Rocca la Meja è una vera e propria "esperienza", in quanto
in pochissimo tempo, con poco sforzo, e relativamente poco pericolo si
può salire una vetta meravigliosa che solo un'oretta prima si sarebbe
solo immaginata!!!
E' una montagna stupenda, un po' atipica nei dintorni. Sembra quasi infatti
una grande Dolomite.
E l' ascesa presenta un po' tutti i tipi di percorso realizzabili in montagna:
carrarecce, prati, pietraie, cengione, canalino, roccette!!! Ce n'è per
tutti i gusti!!!!! In pratica un concentrato … un sunto di … montagna
! Ma spesso i sunti sono insipidi … Rocca la Meja invece ha tutti i gusti
della montagna, ed arrivati in cima ci si sente non solo gratificati,
ma addirittura entusiasti! Non si può certo dire "la più bella gita" o
"la più bella montanga" …., ma sicuramente "una delle più belle gite"
ed "una delle più belle montagne" !!!!
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