IPPOCASTANO castagna d'india | ||||||
Aesculus hippocastanum L. | ||||||
Caratteristiche
morfologiche: * Specie dell'Europa orientale e Caucaso * Albero caducifoglio alto 15 - 20 m. * Tronco diritto con chioma piramidale ovoidale con grosse branche ascendenti. * Corteccia bruna che col tempo diventa scagliosa e grigio nerastra. * Gemme rosse, brune, luccicanti, appiccicose. * Foglie grandi, opposte, peduncolate, con 5 - 7 foglioline dentate. * Fiori ermafroditi infiorescenze di 15 - 30 cm di colore bianco rosato. * Frutti: marrone di colore lucido in numero di 1 - 2 avviluppati in un riccio spinoso verde. | ||||||
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Caratteristiche biologiche ed ecologiche: | ||||||
Ipposactano - Alcuni funghi tipici del sottobosco: Limacella glioderma | ||||||
Sfruttamento del legno, usi e proprietà delia
pianta. | ||||||
Proprietà farmaceutiche: Astringenti, vasoprotettrici, antiemorroidali. (Droga usata: corteccia dei rami e semi). | ||||||
Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves Il termine ippocastano (letteralmente castagna dei cavalli) non fa riferimento ad un possibile consumo di questa pianta da parte dei cavalli, per i quali la pianta è velenosa se assunta in grande quantità, ma quanto piuttosto all'uso di lavare i cavalli con una soluzione saponosa preparata dai frutti dell'albero, che sono ricchi di saponine, o di trattare la tosse di questi animali con i frutti dell'albero. L'ippocastano è originario dell'Asia minore e della penisola balcanica, ma è stato coltivato in Italia già dal 1600. Si tratta di uno degli alberi più comuni nell'ambiente urbano. I frutti hanno una certa somiglianza con quelli del castagno, ma non sono eduli. I cotiledoni sono ricchi di escina, una miscela complessa di una cinquantina di saponine, e vengono usati dall'industria farmaceutica e cosmetica per l'estrazione di questo composto, utile per il trattamento di edemi e per migliorare la circolazione capillare. Il tegumento dei cotiledoni è invece ricco di procianidine, anche loro utilizzate dall'industria cosmetica. Il sapore astringente delle procianidine e quello amaro dell'escina non invogliano il consumo delle castagne dell'ippocastano, e, inoltre, l'escina è poco assorbita nell'uomo per ingestione orale. L'assorbimento è probabilmente migliore negli erbivori, in quanto sono riportati casi di avvelenamento letale in cavalli e mucche. |
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