Capparis spinosa L.
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Famiglia Capparidacee
Nome volgare Cappero
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Port
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Caratteristiche E' un piccolo arbusto
sempreverde originario del bacino mediterraneo e dellAsia centro-meridionale.
Può raggiungere il metro di altezza. Le foglie sono alterne e picciolate, a lamina subrotonda e a margine intero, glabre o finemente pelose, di consistenza carnosa. Il nome dato alla specie è dovuto alla presenza, alla base del picciolo, di due stipole trasformate in spine. Nella varietà inermis, la più comune, le stipole sono erbacee e cadono precocemente. I fiori sono solitari, ascellari, lungamente peduncolati, vistosi. Calice e corolla sono tetrameri, composti rispettivamente da 4 sepali verdi e 4 petali bianchi. L'androceo è composto da numerosi stami rosso-violacei, provvisti di filamenti molto lunghi. L'ovario è supero, con stimma sessile. Il frutto è una capsula oblunga e verde, a forma di fuso, portata da un peduncolo di 2-3 cm, fusiforme e carnosa, con polpa di colore rosaceo. Contiene numerosi semi reniformi, neri o giallastri, di 1-2 mm di dimensioni. A maturità si apre con una fessura longitudinale. Comunemente i frutti sono chiamati cucunci o cocunci.
Luogo di ritrovamento Riviera ligure, Castiglione Falletto (mura del castello) Diffusione Molto comune Uso farmaceutico Il cappero è una pianta dalle proprietà
aromatiche e medicinali. In erboristeria è utilizzata la corteccia
della radice. I principi attivi hanno proprietà diuretiche. Uso in cucina Le proprietà aromatiche sono contenute nei
boccioli del fiore, comunemente chiamati capperi. Utilizzati in gastronomia
da millenni, si raccolgono ancora chiusi e si conservano in macerazione
sotto sale o sotto aceto. I capperi sono solitamente usati per aromatizzare
le pietanze e si sposano bene con una grande varietà di cibi: dalla
carne, al pesce, alla pasta. |
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Dal libro "Erbe di città" vol I - di Giovammi Appendino - Riccardo Luciano - Renzo Salvo - ed ArabaFenice. Definire il cappero un'infestante non dà ragione della bellezza
dei fiori di questa pianta, ma, tecnicamente, il cappero si comporta da
tale, tappezzando sovente i muri con la sua meravigliosa fioritura biano-rosa.
La raccolta dei capperi era un'attività consolidata nell'antichità,
e la cortigiana Frine (oggi la chiameremmo escort) è stata senza
dubbio la più celebre capperaia della storia, professione che poi
abbandonò per un'attività più remunerativa, come
riportato nelle numerose testimonianze che sono giunte sul suo processo,
uno dei più famosi scandali dell'antichità. Il cappero è
una specie rupicola, che vive abbarbicata ai muri calcarei, e disperde
i suoi semi ad opera di una specie animale anche lei rupicola, la lucertola.
Questi animali sono attirati dal liquido dolciastro che avvolge i semi,
e nel nutrirsene se li attaccano addosso, portandoli poi in giro nel loro
vagare sui muretti. Se proprio non ci sono lucertole nei paraggi, allora
la pianta ci pensa da sola a disperdere i suoi semi, facendo esplodere
i frutti e proiettando così via i minuscoli semi che contiene.
Questo metodo misto di dispersione dei semi è molto efficiente,
e la proliferazione dei capperi sulle mura antiche è un problema
per chi si deve preoccupare della loro conservazione, dato che la crescita
del cappero danneggia le strutture murarie. |
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Insalata con cucunci Tagliare a dadini quattro pomodori non troppo maturi. Togliere accuratamente
la parte liquida e i semi. |