Crataegus oxyacantha
L.
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Famiglia Rosacee Nome volgare Biancospino selvatico
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Caratteristiche Arbusto,
molto simile e di eguale utilizzo a quello di Crataegus monogyna, alto sino
a 4 m. Corteccia del fusto da grigio bruna a nerastra, che si desquarna
a scaglie. Rami spinosi, lisci, prima bruni, più tardi grigi; spine
di 2 cm. Le foglie sono picciolate, alterne, semplici, glabre ellittico-obovate: incisioni 1 - 2 per lato, poco profonde; lobi triangolari a bordi convergenti, regolarmente dentellati tuttattorno. I fiori, lievemente profumati, sono bianchi , raramente rosati, riuniti in corimbi terminali. I fiori sono ermafroditi, hanno 5 petali di forma appiattita e calice formato da 5 lacinie triangolari, numerosi stami, gli stili sono 2. I frutti sono drupe ovali o globose che contengono 2 semi. Sinonimi Crataegus laevigata Poiret Habitat Boschi caducifoglie su suolo ricco. Presente in quasi tutte le regioni temperate; vegeta nei boschi, in zona ombrosa, dalla pianura sino a 1.200 m. Fiorisce da aprile a giugno e qualche tempo prima di C. monogyna. Luogo di ritrovamento Mombasiglio . Nel bosco in zona piuttosto ombrosa, come è il suo naturale habitat, è stata trovata una forma di C. laevigata senza spine. Diffusione Meno comune di C. monogyna Uso farmaceutico Proprietà sedative, ipotensive, vasodilatatrici, antidiarroiche. (Droga usata: corimbi, frutti e corteccia dei rami). Uso in cucina Il frutto è' normalmente utilizzato per la fabbricazione di confetture e conserve. Le foglie essiccate possono essere un sostituto del tè. Il semi tostati possono rappresentare un surrogato del caffè. I fiori sono utilizzati in sciroppi e dolci budini.
Osservazione E stata trovata una pianta di Crataegus con
tre stili (vedi fiore sotto), pochissime spine e con foglie aventi i lobi
meno accentuati ( come si può notare dalla foglia in basso a sinistra
nella foto sotto). Il tempo di fioritura è lo stesso di Crataegus
oxyacantha. |
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Al centro 3 pistilli
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A sinistra foglia con margini meno marcati
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Marmellata di biancospino Una buona quantità di bacche far cuocere con poca acqua e quindi
si passare al setaccio in modo da eliminare i grossi semi. Gelatina di biancospino Prendere un chilo di bacche di biancospino ben pulite, 500 g di mele selvatiche sbucciate, il succo di mezzo limone. Le bacche e le mele devono essere messe in una pentola, coperte d'acqua, e lasciate a lungo cuocere a fuoco lento; mantenere sempre un pò di acqua sul fondo della pentola in modo che non brucino. Quando sono ammorbidite devono essere passare con il passaverdura ed attravrso una garza fino ad ottenere un succo liquido . Aggiungere lo zucchero 700 g di zucchero, far cuocere soni a densità desiderata. Sciroppo di biancospino Acidula e leggermente vinosa, la polpa dei frutti di biancospino è
molto gradevole, zuccherina, croccante e profumata. |
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