Heracleum sphondylium L.
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Famiglia: Ombrellifere

 

 

 
- Fusto - Fiore1 -- Fiore2 - Fiori3--Foglie - Frutto--Radice

Nome volgare Panace

Caratteristiche Pianta erbacea biennale o perenne. Rizoma ingrossato fino a 5 cm di diametro; midollo bianco con odore aromatico tendente a carota. Fusto glabro, peloso, cavo, alto fino a 250 cm, scanalato. Foglie molto variabili ( a seconda della subspecie) da palmato-lobate a pennatosette; foglie cauline con guaina ingrossata e lamina per lo più ridotta a tre segmenti.
Ombrelle composte, molto grandi, con 10 - 40 raggi disuguali; ombrella terminale con fiori ermafroditi; le laterali con fiori ermafroditi e maschili o solo maschili. Brattee lineari presto caduche; bratteole presenti, lineari riflesse. Petali bianchi; quelli esterni più grandi con apice incurvato. Frutti diacheni, compressi, discoidali, piatti e alati.

Habitat Diffuso in molte subspecie nei prati e nei boschi. Zona collinare e montana. Hlm 0-2500 m. Fiorisce maggio ottobre.

Luogo e tempo di ritrovamento Castelmagno - Luglio

Diffusione Comune

Proprietà farmaceutiche Contiene un succo irritante ed una miscela di olii essenziali. Pozioni vengono prescritte popolarmente come sedative del sistema nervoso
Proprietà stimolanti. aperitive, digestive.

Uso in cucina I germogli primaverili possono essere consumati crudi in insalata, oppure preparati come gli asparagi.
Dai frutti è possibile ottenere un liquore, dal gusto gradevole.

Curiosità Erba molto comune e famosa nel Rinascimento per combattere le crisi depressive. L'infuso della radice per combattere impotenza e frigidità era noto fin dall'antico Egitto.

Nota Aspetti tossicologici delle piante cosiddette "fotosensibilizzanti" (proprio perché contengono cumarine e furanocumarine) : tali piante sono in grado di provocare dermatiti da contatto, talvolta di una certa gravità e paragonabili ad ustioni sulla pelle. Il contatto con la pelle può essere anche di breve entità, un semplice sfregamento, sufficiente tuttavia per produrre vescicole e bolle. I principi attivi responsabili dell'azione indesiderata sono cumarine, quali bergaptene, psoralene, xantoxina ed altre in misura minore, presenti in modo ubiquitario nelle specie Heracleum sphondylim e Pastinaca sativa.
Queste piante (in particolare della famiglia delle Apiaceae e Rutaceae) contengono dei composti chimici capaci di captare le onde luminose elettromagnetiche UV. Questi composti chiamati appunto furanocumarine servono da difesa per la pianta stessa contro funghi. Se entrano in contatto con insetti o mammiferi modificano, sotto l'influsso luminoso, la loro struttura molecolare provocando la liberazione di radicali liberi che attaccano il DNA delle cellule della pelle e ne impediscono la loro normale funzione. Dopo 7-10 ore appaiono degli eritemi, anche molto gravi.
Le furanocumarine sono state utilizzate nei decenni scorsi per curare alcune malattie della pelle come il vitiligo e la psoriasi, tuttavia si sono notati degli aumenti importanti di tumori maligni della pelle nei soggetti sottoposti a questi tipi di cure, che sono ancora attualmente in fase di studio.