Hyoscyamus niger L.
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Famiglia Solanaceae

Nome volgare Giusquiamo

Caratteristiche Pianta annuale o bienne, (con grande radice spessa) villoso-vischosa, puzzolente, alta sino a 1 m. Fusto eretto gambo eretto peloso. Foglie flaccide, acuminate o acute, grossamente dentate, le inferiori picciolate, a volte con due orecchiette alla base del picciuolo, le cauline sessili, amplessicauli.
Fiori giallo verde, generalmente con vene purpuree, a forma di imbuto, in fila su un lato del gambo; compaiono in luglio-agosto.
Calice alla fruttificazione rigonfio alla base e con denti mucronati più o meno pungenti. Capsula globulare circondata dal calice che contiene semi a forma di rene.

Habitat Cresce su terreno incolto arido e sabbioso o su mucchi di spazzatura.

Altre specie Hyoscyamus albus

Diffusione Non molto comune.

Sostanze contenute Alcaloidi che sopportano bollitura ed essiccazione; olio essenziale, fitoncidi.

Parti velenose della pianta Tutta la pianta.

 

 
 
Fiore 1 - Fiore 2 - Foglie - Frutto
Proprietà Sedative, antiasmatiche, antireumatiche, ipnotiche, narcotiche.

Nota Si sono verificati casi di morte per aver mangiato le radici al posto di cicoria o pastinache e i semi da parte di bambini.

Curiosità In "Zadig" o "il destino", opera di Voltaire , si legge "... Intanto sul far del giorno, il farmacista di Sua Maestà entrò in camera mia con una pozione di giusquiamo, oppio, cicuta, elleboro nero e aconito ...".
Una miscela mortale, racchiudente alcuni degli ingredienti vegetali più venefici conosciuti sin dall'antichità e con i quali si usava porre fine a discordie più o meno regali.

 

Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves

Tutte le parti del giusquiamo contengono un cocktail di alcaloidi tropanici (scopolamina, iosciamina) simili a quelli della belladonna e dello stramonio, e la tossicità della pianta è simile, come lo sono anche gli usi "ricreazionali" legati agli effetti psicotropi ed euforizzanti di questa classe di composti. Il giusquiamo, ancora più dello stramonio, è la pianta allucinogena europea per eccellenza. I suoi semi sono stati ritrovati nelle tombe di sciamani vissuti nell'età del bronzo, ed il suo nome in molte lingue europee richiama il termine indo-europeo “bhelena”, che significa "pianta matta". Il giusquiamo era usato a scopo divinatorio, dato che induce una sorta di stupore onirico ed allucinatorio, e gli oracoli di Apollo, famosi in tutta l'antichità, erano "ispirati" da questa pianta, profusamente consumata dalle sacerdotesse del tempio. Gli effetti dell'avvelenamento sono quelli classici da alcaloidi tropanici: allucinazioni, dilatazione della pupilla, arrossamento della cute, seguiti da tachicardia e convulsioni. Il giusquiamo è uno dei più importanti veleni letterari, candidato, per così dire, al nepente omerico e l'hebenon shakespeariano. Nel dramma omonimo di Shakespeare, il padre di Amleto è ucciso dal fratello, che gli versa, mentre lui dorme, l'hebenon nell'orecchio. La moderna ricerca farmacologica ha supportato lo stramonio come candidato per questo veleno. La scopolamina, abbondantemente contenuta nel giusquiamo, è infatti ben assorbita attraverso la pelle (chi usa i cerotti contro la nausea da automobile lo ha sperimentato di persona), ed il lobo dell'orecchio ha la pelle sottile e copiosamente irrorata, rendendo il processo rapido. La curiosa forma di avvelenamento descritta dal grande scrittore inglese ha quindi un razionale e non è solo frutto della sua fantasia.
Le larve di alcune farfalle si nutrono impunemente di giusquiamo, del cui veleno si infarciscono per non essere mangiate dai predatori. Il giusquiamo non ha ovviamente alcun valore culinario, anche se in passato era usato per fare la birra ed ottenere un effetto inebriante simile a quello del vino, una pratica proibita per il suo pericolo fin dal 1500. A questo proposito, vale la pena ricordare l'incidente in cui incorse uno dei più famosi cuochi dei nostri giorni, l'inglese Worrall Thompson. Alcuni anni fa, non pago di avere già creato quella che è stata definita "la torta più insalubre del mondo" (la cosiddetta Snickers Pie, a base di pasta sfoglia, mascarpone e uova, 1200 Kcal a fetta), consigliò di aggiungere foglie di stramonio all'insalata per insaporirla. La celebrità si era ovviamente sbagliata, ma la notizia fece il giro del mondo, con internet come cassa di risonanza, e ci vollero poi sforzi titanici per rettificarla e impedire che qualcuno davvero mettesse in atto il consiglio!