Lactuca
serriola L. | ||||
Famiglia: Asteracee Nome volgare: Lattuga spinosa
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Caratteristiche: La caratteristica
più saliente delle foglie di L. serriola è la particolare conformazione
della lamina, che si incurva di circa 90° nella zona dell'inserzione con lo
stelo con una manifesta torsione, ben visibile in tutti gli esemplari, sia a foglie
lanceolate sia a foglie pennate. Questo atteggiamento della foglia, che ha la
singolare caratteristica di non dare ombra, deriva dalla necessità di non
esporre la lamina fogliare ai raggi del sole; il piano verticale secondo il quale
si dispongono le foglie sarebbe il Nord-Sud, da cui il nome popolare di erba-bussola.
Le foglie presentano altresì la caratteristica di essere spinulose sul
bordo e sul nervo centrale, nella pagina inferiore. Habitat: In città le plantule compaiono da fine aprile, un po' dappertutto, ai bordi delle strade, nelle aiuole spartitraffico, sulle macerie dei cantieri edili ove la terra è stata da poco rimossa, etc. 0-800 m. Luglio settembre Proprietà farmaceutiche: Antispasmodiche, digestive, diuretiche, narcotiche, sedative. La pianta deve essere usata con attenzione e mai senza il controllo in un di un professionista esperto. Uso in cucina: L'uso mangereccio
consiste nell'utilizzarne poche foglie in unione ad altre erbe selvatiche. Non
può infatti essere mangiata da sola per il troppo lattice che secerne,
ma piuttosto viene miscelata ad altre verdure, alle quali conferisce gusto e pastosità. | ||||
Da: freecannabis.ch: Lactuca virosa e la Lactuca scariola (=Lactuca serriola), questi i nomi botanici della lattuga velenosa (lactuca virosa), ed in particolare il lattice biancastro che fuoriesce dalle loro foglie e dalla radice, contengono infatti sostanze che deprimono il Sistema Nervoso Centrale. Un tempo veniva consigliato e prescritto il cosiddetto lactucario, come anestetico, sedativo della tosse, ma anche per facilitare il sonno. Veniva chiamato anche oppio di lattuga. Pratiche diffuse un tempo erano quelle di fumare il succo essiccato, in maniera simile all Oppio. Oggi sappiamo che contiene alcaloidi potenzialmente rischiosi, e quindi non è più utilizzabile a scopo medico. | ||||
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