Prunus laurocerasus L.
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Famiglia Rosaceae

Nome volgare Lauroceraso

Fiori1 - Fiori2 -Fiori3 - Foglie - Frutti1 - Frutti2

 
 
Caretteristiche Arbusto o albero sempreverde, alto fino a 6 m. Le foglie sono glabre e coriacee, oblanceolate o obovate, lunghe 10-15 cm: la pagina superiore è verde scuro e lucida mentre la pagina inferiore è più chiara. Il bordo della foglia è dentellato e spesso arrotolato verso il basso. Il fiori bianchi, molto profumati, sono organizzati in racemi eretti, lunghi 10-15 cm. I frutti sono bacche sferiche, con un diametro di 7-10 mm.

Habitat Di origine orientale; coltivato per ornamento per formare siepi e bordure; a volte sfuggito alla coltivazione riesce a fiorire e fruttificare.

Luogo di ritrovamento Ceva

Diffusione Comune

Uso in cucina Il seme è tossico. La polpa del frutto, che assomiglia a una ciliegina, può essere mangiata.


Nota Tutte le parti della pianta contengono acido cianidrico, un veleno che dà loro caratteristico sapore di mandorle. Questa tossina si trova principalmente nelle foglie e nei semi ed è facilmente rilevata dal suo sapore amaro. Questa pianta produce elevate quantità di glicosidi cianogenetici: si tratta di molecole composite (glicosidi) che, come indica la parola stessa, liberano acido cianidrico, noto anche col nome di cianuro. In questa sottofamiglia delle Prunoideae rientrano piante comunemente coltivate come alberi da frutto: pesco, albicocco, ciliegio, pruno, amarena, di cui si utilizza soltanto la polpa del frutto, mentre semi od altre parti della pianta non vengono mangiate perché velenose.
Ne consegue che anche le foglie sono tossiche per la presenza di acido cianidrico.Si può riportare che in alcune regioni italiane viene preparato un liquore ottenuto dalla aromatizzazione in alcool e zucchero dei frutticini di lauroceraso; tuttavia si sconsiglia la preparazione casalinga di tale liquore, soprattutto se non si conosce esattamente la modalità di preparazione e per evitare che venga estratto il principio tossico contenuto nel seme.