Satureja montana L.
Torna alla pagina
principale

Famiglia: Labiate

Nome volgare: Santoreggia montana

 

 
Fiori - Foglie

Caratteristiche: Pianta perenne suffruticosa con forte odore aromatico, alta di norma fino a 30 cm, eccezionalmente 50 cm.
Fusti legnosi alla base, pubescenti, più o meno tetragoni, eretti, di norma ampiamente ramificati, tanto da formare un piccolo cespuglio. Foglie di colore verde brillante, opposte, assai distanziate sul fusto, intere, lineari-lanceolate, coriacee, bordate da piccole ciglia, e portano un fascetto di 2-8 foglioline all’ascella glandolosa.
Fiori ermafroditi, profumati, raccolti in spicastri di 2-3 all’ascella delle foglie superiori; il calice di forma campanulata termina con 5 denti triangolari ed appuntiti più o meno uguali; la corolla di color bianco e bianco rosato si divide all’apice del tubo che sporge dal calice, in due labbra, quello superiore intero e quello inferiore trilobato col lobo mediano più largo dei laterali.
Il frutto alloggiato all’interno del calice è formato da 4 acheni ovali punteggiati da piccoli granuli.

Habitat: Vegeta su terreni rocciosi, aridi, ai margini di strade di montagna, fino a 1300 m di altitudine. Fiorisce da Luglio a Settembre.

Proprietà farmaceutiche: Le sommità fiorite si usano in infuso, per combattere diarrea, digestioni difficili, disturbi gastrointestinali, per fluidificare catarro nei raffreddori e bronchiti, per lavare ferite e piaghe, e quale collutorio per la gola e la cavità orale infiammata.

Uso in cucina:Pianta di grande interesse in cucina al pari di altre labiate ( Timo, Rosmarino, Maggiorana e Origano) si armonizza bene con le carni alla griglia, cereali, legumi, insaccati e salse.
La Santoreggia per il suo piacevole aroma, viene anche usata in liquoreria e profumeria