Capsella borsa pastoris
(L.) Medic.
|
|||||
|
|||||
-
|
|||||
Famiglia: Crucifere Nome volgare: Borsa di pastore Caratteristiche: Pianta erbacea annuale (a volte biennale); fusto eretto fino a 80 cm. Foglie basali riunite in rosetta; quelle del fusto sono sessili. Fiori inseriti sui racemi, senza foglie, che si allungano durante la fioritura. I frutti sono siliquette a base triangolare. Habitat: Nei luoghi coltivati, lungo le strade, ma anche sui muri, negli incolti e nelle radure dei boschi.0-1800 m. Proprietà farmaceutiche: antiemorragiche, regolatrici del flusso mestruale, (Droga usata: la parte aerea della pianta). Uso in cucina: Usata nelle insalate e nelle minestre primaverili
(rosetta basale). |
|||||
Dal libro "Erbe di città" vol I - di Giovammi Appendino - Riccardo Luciano - Renzo Salvo - ed ArabaFenice. Con i suoi fiori minuscoli e con il suo portamento anonimo, la borsa
pastore non è sicuramente una pianta attraente. Tuttavia, è
una delle più saporite fra le erbe spontanee, ed è, per
certi versi, una pianta misteriosa. Prima di tutto, fiorisce in continuazione,
producendo fino a sei generazioni all'anno. Una vera e propria macchina
da semi, che fiorisce indipendentemente alla durata del giorno e della
temperatura, proprietà rara fra le piante, che hanno invece un
calendario ben preciso di fioritura. Con una produzione annua di semi
che può raggiungere i 40.000 e la capacità di crescere in
ogni ambiente, è facile capire perché sia così diffusa.
I semi sono contenuti a gruppi di una ventina in un frutto dalla caratteristica
forma a cuore, che somiglia un po' alla sacca in cui i pastori tenevano
il sale da dare alle pecore e che ha dato il nome alla pianta. Le foglie
della borsa pastore sono poi polimorfe, diverse da individuo ad individuo
e persino all'interno di uno stesso individuo riguardo al grado di dentatura,
quasi la pianta non sapesse bene che forma dare loro. Infine, la borsa
pastore è una pianta carnivora. In presenza di umidità i
suoi minuscoli semi emettono una mucillagine che attira ed uccide le larve
degli insetti ed i minuscoli abitanti del suolo (protozoi, nematodi).
Le carcasse degli animaletti sono poi utilizzati dai semi, che non hanno
grosse riserve di cibo, come fonte di nutrimento, grazie all'azione di
enzimi digestivi specifici della pianta. |