Datura
stramonium L. | ||||
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Famiglia Solanaceae Nome volgare Stramonio | ||||
Luogo e tempo di ritrovamento:
Piana di Ceva - Agosto settembre | ||||
Caratteristiche Pianta erbacea annuale con il fusto cilindrico,
talvolta cavo, sfumato di violaceo, diviso dicotomicamente, cioè
ogni volta in due rami, e alto fino a un metro; la radice è fittonante. Diffusione Abbastanza comune Sostanze contenute Alcaloidi (iosciamina, scopolamina, atropina),
fenolacidi, acidi organici, tannini, lipidi nei semi. Proprietà farmaceutiche Tutta la pianta è velenosa.
Ha proprietà antispasmodiche, sedative nervose, narcotiche, antinevralgiche.
Per uso esterno in cataplasmi antireumatici. In omeopatia nella cura dell'asma.
Nota Le foglie essiccate dello stramonio erano usate come tabacco per sigarette, dagli effetti particolarmente benefici per gli asmatici. Curiosità È stata anche definita la pianta dei ladri. Si racconta infatti che i briganti usassero mettere semi di stramonio in liquori dal sapore gradevole: gli sfortunati che bevevano questa mistura si trovavano privi di volontà e disposti a raccontare verità che non sarebbero state, altrimenti, mai raccontate. | ||||
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Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves Sembra ormai appurato che lo stramonio sia di origine nord-americana,
e che quindi tutta la letteratura antica su questa pianta vada riferita
alla belladonna, con cui lo stramonio ha in comune la presenza di alcaloidi
cosiddetti tropanici, od a piante correlate allo stramonio e tipiche del
mondo antico. Lo stramonio non può quindi essere stato responsabile
dell'intossicazione delle truppe di Marco Antonio al ritorno dalla disastrosa
campagna romana contro i Parti del 38 A.C. né delle pozioni che
Cleopatra avrebbe usato per ammaliare Giulio Cesare, e le stesse considerazioni
valgono per i tanti veleni dell'Italia rinascimentale, quella che gli
stranieri, stupiti, chiamavano Italia venenosa. Rispetto alla belladonna,
lo stramonio, pur contenendo composti simili, è caratterizzato
dalla prevalenza della scopolamina rispetto all'atropina. La scopolamina
penetra più facilmente nel cervello rispetto all'atropina, è
usata in medicina come farmaco anti-nausea, e si ricava industrialmente
proprio da alcuni parenti tropicali dello stramonio. Negli anni cinquanta,
la scopolamina è stata proposta, con limitato successo, come siero
della verità per gli interrogatori, ed il suo uso da alcuni personaggi
dei fumetti come mezzo per annullare la volontà delle persone è
ispirato a questo impiego. Stando alla cronaca, lo stramonio, o piante
che contengono composti simili, sarebbero state usate per tramortire e
poi derubare alcuni turisti in Sud America ed in alcuni paesi dell'Estremo
Oriente. |