Digitalis grandiflora
Miller (D.ambigua Murray)
| |||
Famiglia: Scrofulariaceae Nome volgare: Digitale gialla grande Caratteristiche Pianta perenne, pelosa, con fusto alto sino a
100 cm. Altre specie Digitalis lanata L. - Digitalis lutea L. Habitat Boschi radi, cedui, radure sassose e margini dei boschi. Dal piano a 1700 m. Diffusione Italia del nord Sostanze contenute Glucosidi (digitossina), saponine, flavonoidi. Parti velenose della pianta Sono ricchi di glicosidi, in particolare, le foglie e i semi. Queste sostanze raggiungono la massima concentrazione il secondo anno di vita della pianta, nel periodo estivo. Pochi grammi di foglie secche possono essere letali per un uomo adulto. Proprietà farmaceutiche: Contiene gli stessi principi di quelli della specie purpurea Proprietà diuretiche, cardiotoniche, sedative. Curiosità Nella celebre opera di Vincent van Gogh Ritratto
del dottor Gachet il malinconico medico ha sul tavolo accanto a sé
una pianta di Digitalis, all'epoca utilizzato come rimedio fitoterapico
per la cura di diverse malattie. | |||
Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves. La digitale è sicuramente una delle piante più velenose,
ma allo stesso tempo più utili, della nostra flora. Stranamente,
la pianta è poco documentata sia nella medicina popolare (la dose
terapeutica è vicino a quella tossica) che nella letteratura sui
veleni, anche perché induce facilmente vomito che permette di eliminarla
dallo stomaco prima che raggiunga l'intestino tenue, il sito principale
di assorbimento dei suoi principi tossici. La digitale è il farmaco
del cuore per eccellenza, ed il suo principio attivo (varie saponine dette
glicosidi cardiaci) viene usato a dosi molto basse, inferiori a mezzo
milligrammo al giorno. Questa dose è già pericolosamente
vicina a quella tossica, ed una singola foglia di digitale, che può
contenere fino a 20 milligrammi di glicosidi cardiaci, è sufficiente
ad uccidere una persona adulta. I sintomi dell'avvelenamento sono simili
a quelli di altre piante che contengono glicosidi cardiaci, come l'oleandro.
Si inizia con disturbi gastrointestinali (vomito, diarrea) e subentrano
poi rapidamente sintomi neurologici (sonnolenza, confusione mentale, disturbi
visivi con aloni gialli) e cardiaci (rallentamento del cuore fino al collasso
cardiocircolatorio). L'avvelenamento da digitale è ampiamente documentato
nella letteratura medica per sovradosaggio di farmaci digitalici, ma sono
stati descritti solo pochi casi di avvelenamento per ingestione suicida,
o per confusione delle foglie con specie eduli (borraggine) o medicinali
(piantaggine). Il trattamento è identico a quello del sovradosaggio
da digitalici, ed include anticorpi specifici che si legano alla tossina
inattivandola. |