Hedera
helix L. |
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Famiglia: Araliaceae Nome volgare: Edera Caratteristiche Pianta rampicante sempreverde. Nei rami fioriferi le foglie sono ovato romboidali. I fiori sono formati da cinque petali di colore verde riuniti in ombrelle sferiche. I frutti sono costituiti da bacche globose di colore nero a maturazione lungamente peduncolati e riuniti in formazioni sferiche. Habitat: Cresce nei boschi e nei luoghi ombrosi | |||
Diffusione Comune. Sostanze contenute Saponine, flavonoidi, ederina (glucoside amaro, velenoso) che per idrolisi si scinde in ederogenina, ederosio e arabinosio; tannino, acido ederico, formico, caffeico, malico, una sostanza grassa, una gommoresina; rutina, scopolina, carotene, colesterina, ossalato di calcio, tocoferolo, sali minerali. Nelle foglie sono presenti estrogeni. Parti velenose della pianta Diverse parti di questa pianta risultano tossiche, in particolare i frutti sono velenosi contenendo vari glucosidi tra cui l'ederina. Anche le foglie sono velenose. Proprietà farmaceutiche: Proprietà sedative, espettoranti, febbrifughe, antinevralgiche, analgesiche. Per uso esterno: nevralgie, mal di denti, scottature, verruche. (Droga usata: foglie). L'uso è riservato eclusivamente ai medici. Curiosità Nel linguaggio dei fiori, l'edera è il
simbolo della fedeltà, ricordando la tenacia con la quale i rami
di questa specie si avvinghiano ai muri o alle piante su cui si arrampica.
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Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves. L'edera è tradizionalmente considerata una pianta tossica, ma non è chiaro quanto siano gravi i sintomi che la pianta può indurre. I casi di avvelenamento grave riportati in letteratura riguardano tutti l'ingestione di miscele di piante velenose, e non è chiaro quali dei sintomi descritti siano da attribuire in modo specifico all'edera. L'avvelenamento da questa pianta riguarda generalmente i frutti. Diversamente da bacche aventi un colore simile (ribes, mirtillo, sambuco), i frutti dell'edera sono coriacei e di sapore molto sgradevole, accompagnato da una sensazione di bruciore prolungato nell'intera cavità orale. Queste proprietà sensoriali rendono impossibile l'avvelenamento involontario da edera, che contiene elevate concentrazioni di saponine in tutte le sue parti aeree. I frutti dell'edera sono tradizionalmente dati alle pecore per aumentarne l'appetito. In persone sensibili, le foglie dell'edera possono dare dermatiti talvolta gravi per la presenza del poliacetilene falcarinolo, e questo rappresenta probabilmente il maggiore pericolo connesso a questa pianta così comune. | |||