Galanthus nivalis
L.
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Famiglia Amarillidoidee Nome volgare Bucaneve
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--Fiore2 - Bulbo | |||
Caratteristiche Bulbo ovoide. Foglie inferiori ridotte a una
guaina tubolosa ialina, le altre nastriformi. Fiore unico pendente.
Perigono con pezzi esterni ovoidei, smarginati all'apice, bianchi
o con macchia verde o giallognola in alto. Altre specie Facilmente confondibile con Leucojum vernum L. pure velenoso e molto più comune. Diffusione Abbastanza raro Sostanze contenute Alcaloidi (Galantamina, Licorina). Parti velenose della pianta Tutta la pianta è velenosa Proprietà farmaceutiche Cardiotoniche, emmenagoghe. Tossico Nota Il bulbo del grazioso bucaneve può essere confuso
con quello della commestibile erba cipollina (Allium schoenoprasum), tuttavia
l'estrema rarità di questa amarillidacea rende estremamente difficile
ed improbabile la possibilità di intossicazioni. Curiosità Nel linguaggio dei fiori il bucaneve è il simbolo della speranza, perché annuncia il ritorno della vita quando la natura è ancora irrigidita dai rigori dell'inverno |
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Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves. Si discute ancora se il bucaneve sia la pianta descritta da Omero come
"moly" e che servì ad Ulisse come antidoto per i veleni
della maga Circe, ma quello che è certo è che tutte la parti
della pianta contengono alcaloidi, detti "delle amarillidacee"
dal nome della famiglia botanica del bucaneve, e dotati di potente azione
biologica e potenziale tossicità. L'avvelenamento da bucaneve è,
a parte i casi di ingestione suicida dei bulbi, molto raro perché,
diversamente dal narciso, le sue foglie ed i suoi bulbi non somigliano
a piante eduli spontanee (aglio ursino e cipolla, rispettivamente, nel
caso del narciso). Il più importante alcaloide del bucaneve è
la galantamina, che è usata in medicina per il trattamento sintomatico
del morbo di Alzheimer. Il potenziale farmaceutico del bucaneve è
riconducibile ad alcune osservazioni fatte da ricercatori russi agli inizi
degli anni cinquanta. Nel corso di indagini sulla medicina popolare del
Caucaso, si osservò che alcuni contadini usavano decotti di un
bucaneve locale per il trattamento della poliomielite, allora molto diffusa
fra i bambini. La galantamina fu purificata alcuni anni dopo, e se ne
scoprì il potente effetto di potenziamento della trasmissione dell'impulso
nervoso, dovuto ad un duplice effetto sul sistema di trasmissione del
segnale basato sull'acetilcolina, uno dei principali composti usati nella
comunicazione chimica fra i neuroni. La galantamina blocca la degradazione
dell'acetilcolina inibendo un enzima deputato a questo scopo (acetilcolinesterasi,
AChE nel linguaggio tecnico della medicina), e sensibilizza alla sua presenza
l'antenna (tecnicamente nAChR) che ne rivela la presenza. Per queste sue
proprietà, nei paesi del blocco sovietico la galantamina fu commercializzata
fin dalla fine degli anni cinquanta per il trattamento della poliomielite,
con il nome commerciale di Nivalin a ricordo della sua origine. Dato che
la galantamina penetra con facilità all'interno del cervello, e
che un potenziamento delle risposte all'acetilcolina è benefico
per il trattamento del morbo di Alzheimer, questo composto è stato
sviluppato, nei paesi occidentali, anche per questa indicazione . Le foglie
del bucaneve hanno rappresentato una delle principali fonti industriali
di galantamina, anche se il composto viene attualmente prodotto per sintesi
totale. Un alcaloide delle amarillidacee con un'azione molto curiosa è
la narciclasina, che si trova nel narciso. |
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