Galanthus nivalis L.
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Famiglia Amarillidoidee

Nome volgare Bucaneve

 

 
Foglie - Fiore
--Fiore2 - Bulbo

Caratteristiche Bulbo ovoide. Foglie inferiori ridotte a una guaina tubolosa ialina, le altre nastriformi. Fiore unico pendente. Perigono con pezzi esterni ovoidei, smarginati all'apice, bianchi o con macchia verde o giallognola in alto.

Habitat
Boschi umidi e prati collinari. in luoghi freschi e ombrosi. 0-1200 m. Marzo aprile

Altre specie Facilmente confondibile con Leucojum vernum L. pure velenoso e molto più comune.

Diffusione Abbastanza raro

Sostanze contenute Alcaloidi (Galantamina, Licorina).

Parti velenose della pianta Tutta la pianta è velenosa

Proprietà farmaceutiche Cardiotoniche, emmenagoghe. Tossico

Nota Il bulbo del grazioso bucaneve può essere confuso con quello della commestibile erba cipollina (Allium schoenoprasum), tuttavia l'estrema rarità di questa amarillidacea rende estremamente difficile ed improbabile la possibilità di intossicazioni.
Facilmente confondibile con il Campanellino (Leucojum vernum), che ha sei petali bianchi tutti uguali, penduli

Curiosità Nel linguaggio dei fiori il bucaneve è il simbolo della speranza, perché annuncia il ritorno della vita quando la natura è ancora irrigidita dai rigori dell'inverno

Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves.

Si discute ancora se il bucaneve sia la pianta descritta da Omero come "moly" e che servì ad Ulisse come antidoto per i veleni della maga Circe, ma quello che è certo è che tutte la parti della pianta contengono alcaloidi, detti "delle amarillidacee" dal nome della famiglia botanica del bucaneve, e dotati di potente azione biologica e potenziale tossicità. L'avvelenamento da bucaneve è, a parte i casi di ingestione suicida dei bulbi, molto raro perché, diversamente dal narciso, le sue foglie ed i suoi bulbi non somigliano a piante eduli spontanee (aglio ursino e cipolla, rispettivamente, nel caso del narciso). Il più importante alcaloide del bucaneve è la galantamina, che è usata in medicina per il trattamento sintomatico del morbo di Alzheimer. Il potenziale farmaceutico del bucaneve è riconducibile ad alcune osservazioni fatte da ricercatori russi agli inizi degli anni cinquanta. Nel corso di indagini sulla medicina popolare del Caucaso, si osservò che alcuni contadini usavano decotti di un bucaneve locale per il trattamento della poliomielite, allora molto diffusa fra i bambini. La galantamina fu purificata alcuni anni dopo, e se ne scoprì il potente effetto di potenziamento della trasmissione dell'impulso nervoso, dovuto ad un duplice effetto sul sistema di trasmissione del segnale basato sull'acetilcolina, uno dei principali composti usati nella comunicazione chimica fra i neuroni. La galantamina blocca la degradazione dell'acetilcolina inibendo un enzima deputato a questo scopo (acetilcolinesterasi, AChE nel linguaggio tecnico della medicina), e sensibilizza alla sua presenza l'antenna (tecnicamente nAChR) che ne rivela la presenza. Per queste sue proprietà, nei paesi del blocco sovietico la galantamina fu commercializzata fin dalla fine degli anni cinquanta per il trattamento della poliomielite, con il nome commerciale di Nivalin a ricordo della sua origine. Dato che la galantamina penetra con facilità all'interno del cervello, e che un potenziamento delle risposte all'acetilcolina è benefico per il trattamento del morbo di Alzheimer, questo composto è stato sviluppato, nei paesi occidentali, anche per questa indicazione . Le foglie del bucaneve hanno rappresentato una delle principali fonti industriali di galantamina, anche se il composto viene attualmente prodotto per sintesi totale. Un alcaloide delle amarillidacee con un'azione molto curiosa è la narciclasina, che si trova nel narciso.
Questo composto è responsabile del ben noto "effetto vaso", cioè del fatto che i narcisi recisi non possono essere messi nello stesso vaso con altri fiori, di cui provocano l'appassimento precoce.. L'effetto è particolarmente evidente con le rose. E' stato osservato che un narciso reciso messo nello stesso vaso con una rosa rossa provoca in sole 4 ore, ed anche alla temperatura del frigo, l'appassimento dei fiori della rosa, il loro cambiamento di colore da rosso vivo a blu, e la perdita completa delle foglie. Se non esiste al momento alcun elisir di giovinezza, di sicuro, almeno per i fiori, la narciclasina rappresenta un vero e proprio "elisir di vecchiaia"! La narciclasina è attualmente allo studio come farmaco antitumorale, e, nonostante la mole imponente di studi, si sa ancora molto poco sui meccanismi molecolari che sono alla base delle sue proprietà biologiche. Con oltre 150 alcaloidi della amarillidacee conosciuti, queste bellissime piante hanno trovato nella ricerca biomedica un terreno fertile di studio.