Pteridium aquilinum
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Famiglia Pteridaceae Nome volgare Felce aquilina Caratteristiche Pianta perenne, sino a 2 m, con rizoma strisciante.
Habitat E lunica specie europea del genere Pteridium, cresce nelle foreste, specialmente nelle radure luminose, ai bordi dei boschi o nei pascoli a substrato umido. Diffusione Molto diffusa |
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Sostanze contenute La felce
aquilina contiene una sostanza, la tiaminasi, che distrugge la vitamina
B1; contiene anche acido cianidrico e tannini.
Parti velenose della pianta Tutta la pianta Proprietà Oggi la pianta viene raramente utilizzata come medicinale per curare reumatismi ed alcune disfunzioni digestive. Nota Specie presente anche in ambienti incolti; si adatta particolarmente a terreni silicei. Curiosità Le foglie di felce pare allontanino le cimici e i parassiti dall'uomo.
Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves Si dice che i getti primaverili attorcigliati di questa bellissima felce
abbiano ispirato lo stipite dei capitelli dei tempi greci ionici (le cui
colonne, per inciso, sarebbero ispirate al fusto dell'angelica), ma la
felce aquilina può costituire una minaccia potenziale per la salute,
soprattutto per il suo carattere invasivo e la tendenza a formare delle
vere e proprie praterie. La pianta è infatti considerata un fattore
di rischio ambientale, alla stregua delle polveri fine, dell'ozono o degli
idrocarburi aromatici policiclici. La felce aquilina contiene un potente
cancerogeno, il sesquiterpene ptaquiloside, e sono state fatte delle correlazioni
molto preoccupanti fra l'incidenza del tumore allo stomaco ed all'esofago
e l'infestazione dell'ambiente da parte di questa felce. A seguito di
una proliferazione inattesa e massiva della pianta, alcuni anni fa il
Ministero Inglese della Salute consigliò addirittura a chi andava
per boschi di mettersi una mascherina da polveri, come quelle che si indossano
per proteggersi dall'inquinamento urbano. Lo ptaquiloside è uno
dei pochissimi cancerogeni ambientali "diretti", che non richiedono,
per così dire, il nostro contributo per diventare tali. Per perdita
di una molecola di zucchero, lo ptaquiloside genera un composto dotato
di elevatissima "adesività" biologica, capace cioè
di attaccarsi a vari componenti cellulari, fra cui il DNA, deformandoli
ed in ultima analisi innescando il processo tumorale. Gli agenti cancerogeni
ambientali sono generalmente composti di per sé innocui, che vengono
trasformati in cancerogeni dal fegato, che, nel tentativo di eliminarli
dal nostro organismo, li tossifica per sbaglio. |
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