Ligustrum vulgare L.
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Famiglia Oleacee

Nome volgare Ligustro

 

 
Fiore - Frutto

Caratteristiche È un arbusto o un piccolo albero, alto fino a 3 metri; i rami, coperti da una pubescenza sottile, sono diritti, sottili e sono talvolta usati per fare cesti.
Le foglie sono normalmente caduche ma talvolta persistono per tutto l'inverno e cadono a primavera, dopo lo sviluppo di quelle nuove; sono opposte a due a due, sono ellittiche od ovali, lanceolate, hanno un breve picciolo e il loro margine è intero; la superficie, glabra, è lucente nella pagina superiore e opaca in quella inferiore.
I fiori, profumati, sono riuniti in una pannocchia densa all'apice dei rami; il calice, tubulare, è terminato da quattro denti; la corolla, bianca, ha la forma di un imbuto con una porzione basale tubulare e quattro lobi ovali con apice acuto.
Il frutto è una bacca tondeggiante di colore nero sia esternamente che nella polpa, dove sono affondati uno o due semi.

Habitat Cresce ai margini dei boschi e lungo le siepi

Proprietà farmaceutiche Toniche, astringenti, antiinfiammatorie. Droga usata: Corteccia, foglie e fiori.

Diffusione Comune.

Sostanze contenute Glucosidi, tannini, resina, mannite.

Parti velenose della pianta Parti aeree, bacche. Di estrema tossicità sono le bacche, e poche di queste sono sufficienti a provocare l'avvelenamento che può essere mortale.

Curiosità E’ molto usato nei giardini all'italiana, poichè si adatta molto bene alle potature anche intense e risulta, quindi, particolarmente indicato per l'arte topiaria.
I rametti giovani del ligustro hanno un legno molto profumato, utilizzato per realizzare bei canestri.
Dalla corteccia si estrae un colorante giallo.

 

Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves

La velenosità delle bacche violacee del ligustro non è chiara. I casi di avvelenamento letale riportati nella letteratura ottocentesca sono stati ampiamente ridimensionati, ed il consumo di 5 bacche da parte di bambini è generalmente asintomatico. Il loro sapore sgradevole non favorisce il consumo di quantità maggiori, ma una trentina di bacche sembrerebbero sufficienti per indurre violenti sintomi gastrointestinali (vomito, diarrea). Le scarse informazioni sulla natura dei composti presenti nelle bacche contribuiscono all'incertezza sulle velenosità del ligustro, che, essendo usato essenzialmente come arbusto da siepe e potato per contenerne le dimensioni, raramente fiorisce e produce bacche.