Convallaria majalis L.
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Famiglia Gigliacee

Nome volgare Mughetto

Fiore1 - Fiore2 - Foglie - Frutti
 
 

Caratteristiche Pianta erbacea perenne con un rizoma lungamente strisciante nel terreno; ai nodi ha delle gemme che daranno la parte aerea; la pianta è formata da due foglie e dal fusto fiorale alto 15-20 centimetri.
Le due foglie partono dalla base della pianta, hanno un lungo picciolo, sono di forma ovale-lanceolata, l'apice è acuto, la base si restringe molto gradualmente a cuneo e passa senza interruzione nel picciolo che perciò è lievemente alato; la superficie è glabra e presenta numerose nervature parallele.
I fiori sono riuniti in un racemo unilaterale poiché sono rivolti tutti dallo stesso lato e hanno un corto peduncolo arcuato verso il basso;
l'involucro, detto perigonio, è a forma di campana con sei piccoli lobi ripiegati indietro; il frutto è una bacca tondeggiante di colore rosso vivo contenente alcuni semi.
Coltivato per i suoi fiori profumati.

Habitat Cresce nei boschi di latifoglie e nelle radure. 0-1200 m. Maggio giugno

Diffusione Comune

Sostanze contenute Glucosidi cardiocinetici, saponine

Parti velenose della pianta Tutta la pianta, fiori, foglie, frutti (bacche rosse).

Proprietà farmaceutiche: Cardiotoniche, diuretiche, sedative del sistema nervoso. L'uso farmacologico di questa pianta è assolutamente riservato ai medici. Tutta la pianta è velenosa

Nota E' una pianta di grande pericolosità e il suo avvelenamento può essere mortale; deve esser posta attenzione anche al semplice contatto.
L'olio essenziale di mughetto, estratto dai fiori, è molto usato nell'industria del profumo.

Curiosità Nella medicina popolare la pianta era intinta nel vino e usata per il mal di testa; i fiori seccati erano il principale ingrediente della polvere da starnuto.

 

Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves

Non ci sono dubbi che il mughetto, il simbolo dell'umiltà nell'iconografia religiosa, sia una pianta velenosa. Tutta la pianta, con l'eccezione della polpa rossa dei frutti, è infatti infarcita di glicosidi cardiaci simili a quelli dello strofanto, la pianta africana delle frecce avvelenate. Si tratta di potenti veleni che interferiscono con il funzionamento del cuore, e che possono portare rapidamente a morte. Tuttavia, i glicosidi cardiaci del mughetto sono poco assorbiti dopo ingestione orale, per cui non sono mai stati riportati in letteratura casi di avvelenamento umano mortale, anche se non mancano casi di morte di animali domestici, come ad esempio cani. L'avvelenamento da mughetto non è raro, e riguarda soprattutto i bambini, che, forse attratti dal profumo dei fiori, ne assaggiano le foglie. A ragione della grande solubilità in acqua delle tossine del mughetto, è opinione diffusa che l'acqua di scolo dei vasi di mughetto sia avvelenata, ma si tratta sicuramente di una esagerazione. Il profumo della pianta è paradisiaco. Il distillato dei fiori era un tempo chiamato "acqua aurea" e conservato in recipienti dorati per la sua preziosità. Oggi la quasi totalità dell'essenza di mughetto è sintetica, in quanto si sono trovati composti chimici poco costosi, come il burgeonale, che mimano il profumo della pianta fiorita di mughetto, non ascrivibile ad un singolo composto ma al bouquet sinergico di una moltitudine di composti. Il mughetto ha indubbiamente un profumo affascinante, ed è stato scoperto che persino gli spermatozoi, che hanno un corredo di recettori olfattivi da fare invidia al naso, sono sensibili al profumo del mughetto, che li "guida", per così dire, verso l'ovulo, raddoppiandone la velocità e favorendo la fecondazione.