Paeonia officinalis L.
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Famiglia: Peoniacee

Nome volgare: Peonia

Caratteristiche:È una pianta erbacea perenne, alta fino a 60 cm.
È caratterizzata da un robusto e profondo rizoma fusiforme, fusti lisci ed eretti con un unico grande fiore alla sommità, di colore rosso-cremisi nella varietà spontanea, di gradevole odore e a comparsa tra maggio e giugno.

 
- Fiore - Foglie - Frutto

Habitat: Predilige i pendii montani rocciosi, dove si presenta in piccoli gruppi. Numerose sono le cultivar ornamentali di questa pianta, selezionate per la varietà dei colori e per la ricchezza della fioritura. 100-1800 m. Maggio giugno

Proprietà farmaceutiche: Impiegata un tempo per la produzione di sciroppi contro l'asma e la tosse, la peonia è una pianta velenosa se parti di essa vengono ingerite. I sintomi consistono in nausea, vomito e dolori addominali, congestione degli organi pelvici e debolezza. Può provocare l'aborto nelle donne gravide. Proprietà: emetiche, purganti, sedative

Osservazioni: Il nome deriva dal medico greco Paeon, che la impiegò per guarire una ferita di Plutone. Nella Cina imperiale era simbolo di gloria e in tempi più vicini a noi faceva parte dell'arsenale magico di maghi e stregoni.

  

Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves

La peonia era una delle più importanti piante medicinali degli antichi. La pianta era dedicata a Peone, il dio cretese della guarigione poi "migrato" mitologicamente in Apollo, il padre di Esculapio. In questo senso, la peonia era, per gli antichi, la pianta medicinale per eccellenza, e questo spiega le numerose citazioni nella letteratura greca e latina. La radice della peonia era utilizzata dagli antichi per una miriade di condizioni, anche connesse alla magia. Era anche una delle piante coltivate da Medea nel suo giardino magico delle piante velenose e questo indica che la sua potenziale tossicità era già ben nota agli antichi. La peonia ha eccellenti proprietà anti-infiammatorie, legate alla presenza di terpeni molto ossigenati, esemplificati dalla peoniflorina. Esistono pochi studi moderni sulla sua tossicità, ed i pochi reperibili riguardano specie cinesi.