Famiglia: Urticacee Nome
volgare: Vetriola minore (piem.gambarusa) Caratteristiche: Fusto
abbastamza ramificato alto fino a 50 cm. con foglie piu piccole (1-2 x 3-5cm)
della congenere officinalis Sinonimi: P. judaica (L.), P.
ramiflora (Moench.) Habitat: Luoghi aridi e calcarei : si trova sovente
tra le macerie e sui muri vecchi.0-1000 m. Gennaio dicembre Proprietà
farmaceutiche: Usata in terapia come diuretico (anche associata ad altri farmaci
cardiotonici) per il nitrato di potassio che contiene. Entra anche nella composizione
di preparati depurativi associata ad altre erbe per le proprietà antireumatiche,
antiartritiche, diuretiche, depurative, espettoranti, emollienti.(Droga usata:
parte aerea della pianta). Uso in cucina:
Non esistono problemi di approvvigionamento, né remore
a coglierne in abbondanza data la grande diffusione. Di quest'umile erba dal sapore
amarognolo viene utilizzata tutta la parte aerea, benché a scopo alimentare
interessino i giovani apici e le foglioline più tenere. Prima della fioritura
è possibile utilizzare la piantina intera. Prendete la precauzione
di non raccoglierla sui muri che fiancheggiano la strada, perché in quel
punto avrà certamente raccolto tutti i gas di scarico delle auto di passaggio. La
sua ruvidezza impedisce di consumarla cruda; essa va cotta quindi come l'ortica
e gli spinaci, ma ciò non ne diminuisce il sapore, né l'apporto
di elementi nutrienti. La sua ricchezza di nitrato di potassio rende inoltre
le pietanze in cui compare diuretiche come un piatto di asparagi. Viene usata
per preparare ottimi minestroni che colora di un verde intenso. |
Dal libro "Erbe di città" vol I - di Giovammi Appendino
- Riccardo Luciano - Renzo Salvo - ed ArabaFenice.
La muraiola o parietaria è un parente dell'ortica, con cui condivide
alcune proprietà, come il fatto di essere urticante, anche se le
sue proprietà offensive non sono così spiccate. Come l'ortica,
è una pianta edule, che si cucina come gli spinaci, e la cui ricchezza
di clorofilla conferisce un colore verde brillante a tutti i piatti cui
è aggiunta. La muraiola è però anche nota per le
proprietà allergeniche del polline, uno dei principali responsabili
del raffreddore da fieno. L'allergia da parietaria è molto importante
per il lungo periodo di tempo in cui la pianta produce il polline, addirittura
da febbraio a fine novembre nel Meridione. La pianta è molto comune
in ambiente urbano, soprattutto sui muri, e questa sua distribuzione è
alla base di alcuni dei nomi comuni della pianta (muraiola, parietaria).
Altri fanno riferimento al fatto che le foglie sono appiccicose per la
presenza di una fitta trama di peli microscopici, che le rendono una sorta
di adesivo vegetale. Questa proprietà era sfruttata per la pulizia
dei contenitori di vetro prima dell'imbottigliamento del vino. Si introducevano
alcune foglie di muraiola nelle bottiglie, si aggiungeva dell'acqua e
poi si agitava vigorosamente. Le foglie si attaccavano alle incrostazioni
e ne facilitavano la rimozione, agendo da scovolino. Il nome erba vetriola
fa apunto riferimento a questo uso, e anche in tedesco la pianta è
nota con un nome simile (Glasskraut), anche se le ragioni sono diverse,
e legate alla fragilità dei fusti, molto delicati e facili da rompersi,
quasi come fossero di cristallo.
La tradizione popolare riporta alcuni usi curiosi per la pianta. Data
da mangiare alle galline, stimolerebbe la produzione di uova, e, strofinata
sulla pelle, allevierebbe l'irritazione provocata dalle foglie di ortica.
Prima di deridere queste ed altre credenze popolari a prima vista paradossali
(le foglie di muraiola pungono, anche se non come quelle dell'ortica),
riconosciamo con umiltà la nostra ignoranza su tante cose, ed il
debito che le scienze, e la medicina in particolare, hanno con le conoscenze
tradizionali.
Il sapore della muraiola è amarognolo, ma grato. Come l'ortica,
accumula nitrati, e qui è importante sfatare un luogo comune. I
nitrati delle piante non fanno male. Sono associati a vitamina C e flavonoidi,
e non portano alla formazione intestinale di nitrosammine, noti cancerogeni.
La pianta accumulatrice di nitrati per eccellenza, la barbabietola, ha
addirittura dato luogo alla nascita di una fiorente industria di succhi
e integratori venduti proprio per il loro contenuto in nitrati. Nel nostro
organismo, i nitrati sono ridotti a nitriti, e quindi in varie specie
implicate in un miglioramento della circolazione a livello capillare.
Migliora l'apporto di nutrienti al muscolo, ed il succo di barbabietola
con i suoi nitrati è diventato popolare fra gli sportivi. La ricerca
clinica ha sostanzialmente confermato la capacità della supplementazione
con nitrati da succo di barbabietola per migliorare la resistenza muscolare
allo sforzo, soprattutto nei ciclisti e nei corridori. Meglio di ormoni
e trasfusioni, e, almeno per ora, non doping.
L'utilizzo della parietaria nella medicina tradizionale potrebbe essere
in qualche modo associata alla presenza nella pianta di nitrati e polifenoli,
che hanno proprietà benefiche sul microcircolo, aumentando, rispettivamente,
la produzione e la semivita dell'ossido d'azoto, un fattore importante
per la salute dell'endotelio. Le indicazioni della medicina popolare (diuresi
e calcolosi renale) sono in accordo con questa ipotesi. Impossibile, infine,
non ricordare il sogno di Pericle relativo alla parietaria. Durante la
costruzione del Partenone, uno schiavo cadde dalla cima del tempio. Pericle
ne fu turbato e la notte ebbe un sogno in cui Atena in persona gli indicava
nella parietaria la pianta adatta per curare il poveretto. Per questa
ragione, la pianta è ancora nota in Greco come "partenion",
in onore, appunto, della magnanimità di Atena.
|