Rubus fruticosus L.
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Famiglia Rosacee

Nome volgare More

Fiori1 - Fiori2 - Frutti1 - Frutti2
- Semi

 


NOTA
Rubus fruticosus aggr. era un nome collettivo nel quale venivano
incluse numerose piccole specie, che differivano per piccoli
caratteri, ma che risultavano eterogenee per la loro ecologia.
Venivano descritte oltre 400 specie.

Molti autori dell'Europa centrale hanno esplorato a fondo la
variabilità di questo gruppo, elaborando una scienza particolare
(Batologia) e descrivendo oltre 2000 specie, almeno un decimo delle quali è presente in Italia.

Quindi R. fruticosus non è più specie valida, ma sono state descritte molte altre specie.

 

 
 

Caratteristiche Arbusto con fusti dapprima eretti, quindi arcuato-ricadenti; questi sono angolosi con le facce piane o solcato scanalate e hanno la superficie, che può essere glabra o pelosa, pruinosa per la presenza di uno strato ceroso; i fusti sono muniti di robusti aculei dilatati alla base, diritti nei fusti sterili, arcuati o falciformi in quelli fertili.
Le foglie sono picciolate, palmate sui ramoscelli sterili, le apicali con pezioli spinosi, hanno la lamina divisa in 3 segmenti ovali, dentati al margine, le nervature centrali portano piccole spine, la pagina superiore glabra, quella inferiore biancastra.
I fiori sono riuniti in pannocchie terminali abbondantemente tomentose; il calice è composto da cinque sepali ovali e lungamente acuminati, i sepali sono riflessi, cioè ripiegati all'indietro; i cinque petali sono ovali, di colore rosa o biancastro.
Il frutto è formato da una piccole drupe tondeggianti, di colore nero-rossastro, contenenti ciascuna un piccolo seme rotondo. Le piccole drupe sono riunite insieme a formare una infruttescenza, la cosiddetta “mora”.

Sinonimi Rubus ulmifolius Schott

Habitat E' pianta comune nei boschi umidi, al margine delle foreste, nelle radure e nelle siepi, predilige suoli ricchi di nutrienti, moderatamente acidi, limosi e detritici. Fiorisce da maggio ad agosto; fruttifica da agosto a settembre, sino a 1700 m. (Presente in tutta Italia).

Luogo di ritrovamento Ceva

Diffusione Molto comune

Proprietà farmaceutiche Principi attivi: tannini idrolizzabili, acidi organici isocitrico, malico. I Romani masticavano le foglie come astringente per le emorragie gengivali. Proprietà astringenti, diuretiche, antinfiammatorie. (Droga usata: foglie e frutti)


Uso in cucina I frutti che sono ricchi di zuccheri e vitamine, sono un ottimo alimento dietetico e vengono inoltre utilizzati come correttivi del sapore nell’ industria farmaceutica, per la preparazione di sciroppi, liquori, marmellate, gelatine, torte, gelati, sorbetti, per aromatizzare l’aceto e come coloranti per alimenti.
Il succo ottenuto spremendo le more si impiega per diluire il brandy o si può Iasciar fermentare, come il mosto di uva, ottenendo un leggero e gradevole vinello.
In Germania e in Inghilterra le foglie vengono usate in infuso per la preparazione del the.

Nota Le more fanno parte dell’alimentazione umana fin dai tempi più remoti. Lo stesso Ippocrate, famoso medico, nei suoi scritti, fa riferimento alla mora.

--------------------------------------------------------------------- Ricette

Marmellata di more 1

Mettere in una pentola le more con un poco di acqua ed il succo di un limone e cuocere per circa un’ora. Passare al passaverdura per eliminare i semi. Pesare e rimettere sul fuoco aggiungendo lo zucchero nella proporzione di 500 grammi di zucchero ogni chilo di passato, e cuocere fino a densità desiderata. Aggiungere alcune bacche di ginepro. Mettere la marmellata ancora calda nei barattoli e chiudere.

Marmellata di more 2

Pulire e lavare accuratamente circa un chilo di more (anche miste R.fruticosus, R. coesius e R.saxatilis), che devono essere sane e ben mature. Mettere in una pentola con una scorza di limone e cuocere per un quarto d'ora. Aggiungere 400 g di zucchero continuando la cottura fino a consistenza desiderata. Invasare in barattoli di vetro ancora calda e chiuderli ermeticamente.

Gelatina di more

Prendere delle more mature, farle cuocere con tanta acqua da coprirle. A cottura ultimata, versare in una garza di lino e fare colare il succo. Quindi aggiungere lo zucchero nelle proporzioni di un terzo del succo stesso. Farte bollire il tutto finchè non si raggiunge la consistenza desiderata.

Grappa alle More

Versare su 250 g di more ben pulite un litro di grappa; aggiungere una scorza di limone e un pezzetto di cannella. Lasciare a macerare al sole per una ventina di giorni. Filtrare. Una buona stagionatura migliora il prodotto

Dolce di more

Impastare 250 g di farina e 150 g di zucchero con 150 g di burro tagliato a pezzi; aggiungere 2 tuorli d'uovo e un pizzico di sale. Terminato l'impasto lasciar riposare. Mettere a macerare 250 g di more nello zucchero. Aggiungere una mela affettata. Stendere la pasta in una tortiera. Disporre le fettine di mele e infornare a 180°. Dopo 15 minuti circa la cottura è ultimata: versare le more. Lasciare qualche minuto nel forno spento, ancora caldo.