Rubus caesius
L.
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Caratteristiche Pianta cespugliosa perenne. È un arbusto alto 30-80 cm, dai rami giovani a sezione circolare, ricoperti di una pruina bluastra con spine lunghe 2-5 mm. I rami sono muniti di aculei adunchi, deboli, uguali. Le foglie sono composte da 3 foglioline ovaliformi, appuntite allapice ed irregolarmente seghettate al margine.. I fiori ermafroditi sono disposti allestremità dei rami e le infiorescenze sono inserite allascella delle foglie. I petali sono bianchi e glabri, gli stami sono molteplici e distanziati; i fiori sono numerosi e raccolti sullasse fiorale allungato. I fiori del rovo sono visitati da diversi insetti che ne raccolgono labbondante nettare ed il polline. I frutti sono formati da piccolo drupe bluastro-scure a maturità, pruinose, meno appetite di quelle di Rubus ulmifolius, comune nei boschetti, siepi, macchie e incolti. Questo Rovo, pioniere e invadente, presenta la radice legnosa pollonifera, i fusti sarmentosi, lunghi 2-5 metri, provvisti di aculei allargati alla base, rigidi, radi, diritti e arcuati, le foglie pennate, picciolate, alterne, formate da 3-5 foglioline ovaliformi, acute allapice, irregolarmente dentellate, verdi-scure nella pagina superiore e pubescenti nellinferiore, i fiori con petali subrotondi bianco-rosei in racemi terminali, i frutti a maturità bluastro-scuri composti da drupeole riunite sul ricettacolo fiorale. Congeneri R. fruticosus L. Habitat Nelle siepi e nei boschi a terreno calcareo. Hlm 0-1200 m. Fiorisce maggio luglio. (Presente in tutta Italia). Luogo di ritrovamento Paroldo Diffusione Meno comune di Rubus fruticosus Proprietà farmaceutiche Principi attivi:tannini idrolizzabili,
acidi organici isocitrico, malico. I Romani masticavano le foglie come
astringente per le emorragie gengivali. Proprietà astringenti,
diuretiche, antinfiammatorie. (Droga usata: foglie e frutti). Uso in cucina I germogli si prestano per minestre, zuppe, risotti,
frittate, o semplicemente per essere lessati e conditi con olio extravergine
doliva, sale e aceto di mele. Le more si mangiano al naturale o
si usano per sciroppi, succhi, gelatina, marmellata, salse, liquori, sotto
grappa. Inoltre, schiacciate e lasciate fermentare, danno una bevanda
acidula di modesta gradazione alcoolica che, per distillazione, permette
di ottenere unottima acquavite. Per marmellate ecc. si procede come
per Rubus fruticosus. Nota Rovo bluastro (Rubus caesius) che si distingue dal rovo comune (Rubus fruticosus) per i tralci non spigolosi, più esili, poco spinosi e portamento prostrato. -------------------------------------------------------------
Ricette Mettere in una pentola le more con un poco di acqua ed il succo di un limone e cuocere per circa unora. Passare al passaverdura per eliminare i semi. Pesare e rimettere sul fuoco aggiungendo lo zucchero nella proporzione di 500 grammi di zucchero ogni chilo di passato, e cuocere fino a densità desiderata. Aggiungere alcune bacche di ginepro. Mettere la marmellata ancora calda nei barattoli e chiudere. Marmellata di more 2 Pulire e lavare accuratamente circa un chilo di more (anche miste R.fruticosus, R. coesius e R.saxatilis), che devono essere sane e ben mature. Mettere in una pentola con una scorza di limone e cuocere per un quarto d'ora. Aggiungere 400 g di zucchero continuando la cottura fino a consistenza desiderata. Invasare in barattoli di vetro ancora calda e chiuderli ermeticamente. Gelatina di more Prendere delle more mature, farle cuocere con tanta acqua da coprirle. A cottura ultimata, versare in una garza di lino e fare colare il succo. Quindi aggiungere lo zucchero nelle proporzioni di un terzo del succo stesso. Farte bollire il tutto finchè non si raggiunge la consistenza desiderata. Grappa alle More Versare su 250 g di more ben pulite un litro di grappa; aggiungere una scorza di limone e un pezzetto di cannella. Lasciare a macerare al sole per una ventina di giorni. Filtrare. Una buona stagionatura migliora il prodotto Dolce di more Impastare 250 g di farina e 150 g di zucchero con 150 g di burro tagliato
a pezzi; aggiungere 2 tuorli d'uovo e un pizzico di sale. Terminato l'impasto
lasciar riposare. Mettere a macerare 250 g di more nello zucchero. Aggiungere
una mela affettata. Stendere la pasta in una tortiera. Disporre le fettine
di mele e infornare a 180°. Dopo 15 minuti circa la cottura è
ultimata: versare le more. Lasciare qualche minuto nel forno spento, ancora
caldo.
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