Sambucus
ebulus L. | |||
Famiglia: Caprifogliacee Nome volgare: Ebbio, lebo | |||
Caratteristiche: Pianta erbacea perenne, alta sino a 150 cm, dall'odore
sgradevole, fusto con coste chiare longitudinali, midollo bianco; Foglie opposte imparipennate, a 5-9 segmenti seghettati, glabri e verde scuro di sopra, pubescenti e chiare di sotto; Fiori in corimbi ampi rivolti in alto, corolla bianco-rosea con lacinie di 4 mm e antere violette, fiorisce da maggio a luglio; Il frutto è una drupa piriforme, di 4-6 mm, lucida e nera a maturità. Habitat Cresce lungo le siepi e le strade campestri, nei luighi incolti e ruderati.0-1300 m. Maggio luglio Diffusione Molto comune. Sostanze contenute Alcaloide (sambucina), olio essenziale, glucoside,
antociani, flavonoidi, saponine. Proprietà farmaceutiche I frutti di questa specie sono
tossici e non vanno, quindi, confusi con quelli, molto simili, del Sambucus
nigra che è una pianta legnosa, con fiori bianchi a corimbo rivolto
verso il basso. Curiosità Il nome generico Sambucus potrebbe derivare da
uno strumento musicale a fiato, in latino noto come "sambuca". | |||
Nota Da "Cibo e salute" di
Giorgio e Caterina Calabrese. II Sambuco Ebulus o Ebbio ha azioni molto più intense del Nigra ed è in grado di rigenerare i tocoferoli, agenti antiossidanti, che aiutano a ridurre il tasso dei colesterolo nel sangue. Nei frutti verdi c'è anche la sambunicina; in quelli maturi molti antocianosidi e nelle radici una sa- ponina, l'acido ursolico e gli acidi fenolici. L'Ebbio, però, se introdotto in dosi eccessive, può essere velenoso. | |||
Tutte le parti aeree di questa pianta contengono un principio gastrotossico ancora non ben identificato e distrutto dal calore. I frutti possono essere consumati dopo cottura, e la pianta ha la nomea (tutta da dimostrare) di respingere topi e talpe. Le foglie contengono un inibitore della sintesi proteica di interesse per la ricerca medica (ebulina 1). Si tratta di una proteina molto simile alla ricina del ricino ma che, diversamente da questo veleno rapidamente assorbito (addirittura attraverso la pelle!), presenta scarso assorbimento a livello intestinale e cellulare. Per questa ragione, l'ebulina 1 non è tossica.
|