Famiglia: Labiate Nome volgare: Santoreggia. Erba cerea Caratteristiche:
Pianta erbacea annuale dal forte sapore aromatico; il fusto, alto 20-30 cm,
è ampiamente ramificato tanto da formare un piccolo cespuglio con numerosi
rami, è abbondantemente pubescente e di colore spesso rossastro. Le
foglie, opposte a due a due, sono intere, lanceolato-lineari e alla base si restringono
gradualmente in un picciolo molto corto; sono rivestite, specie nella pagina inferiore,
da una tomentosità fitta e ispida; tra i peli sono presenti delle ghiandole
che danno alla superficie un aspetto punteggiato. I fiori sono riuniti in gruppi
di due-sei portati da peduncoli corti inseriti all'ascella delle foglie superiori;
il calice, di forma campanulata, termina in cinque denti più o meno uguali;
la corolla, di colore bianco o bianco-rosato, sporge appena dal calice e si divide
all'apice in due labbra: quello superiore è intero o appena inciso, l'inferiore
è trilobato con il lobo mediano più grande dei laterali. II frutto
è formato da quattro acheni ovali arrotondati, inseriti al fondo del calice,
con la superficie punteggiata da minuscole granulosità. Habitat:
Campi e luoghi aridi; è spesso coltivata e qua e là inselvatichita.0-1300
m. Giugno settenbre Proprietà farmaceutiche: Aromatizzanti,
digestive, antispasmodiche, stimolanti, purificanti. Droga usata: parte aerea
della pianta
Uso in cucina: Molto usata per il gusto aromatico in gastronomia,
liquoreria e profumeria.
L'aroma, forte e pungente, molto simile a quello del timo, è molto
apprezzato, specie in accompagnamento a uova, legumi, verdure crude e
cotte. Ha la capacità di rendere più digeribili le pietanze.
Nota Pianta erbacea originaria dellAsia occidentale e diffusa
in tutta lEuropa meridionale. Già i romani la utilizzavano
in grande abbondanza per insaporire i cibi.
Il nome del genere probabilmente trae origine dal latino satura. Il nome
della specie è relativo al suo habitat.
La santoreggia era conosciuta dagli antichi romani col nome di Erba dei
satiri per le sue proprietà credute afrodisiache, tanto che gli
antichi raccomandavano moderazione nel suo consumo, per non scatenare
una sessualità smodata ed incontrollabile.
Oltre alla specie nominale descritta, è presente in Italia la Satureja
montana L., comune in Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia
e Marche, con caratteristiche organolettiche simili alla S. hortensis.
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