Il castello
 
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Dal libro " Storia, arte e castelli del cuneese"
di Anita Piovano - Ed Gribaudo.

Al castello di Castelnuovo di Ceva era affidato il compito di sorvegliare dall'alto la strada che dal Marchesato di Ceva scendeva a Savona. Doveva inoltre tenere i contatti con le altre fortificazioni della zona, compito comune affidato alle torri dei vari castelli che si trasmettevano l'una all'altra le segnalazioni. Nel Marchesato di Ceva è possibile ancora oggi vedere come si fosse creato un interessante sistema di torri con scopi di avvistamento e difensivi, confermato dai ruderi rimasti. E' questo il caso anche di Castelnuovo: una bella torre in pietra alta 25 metri è ciò che resta, insieme ad alcuni ruderi, di un antico castello sorto intorno al secolo XI e distrutto da un incendio all'inizio del secolo XIX. Fu sotto l'influenza di Ceva e vi restò fino al 1295; poi il Nano di Ceva lo cedette al comune di Asti che vi infeudò alcuni signori locali. Questi vennero privati del feudo da Ludovico d'Orléans (1495) che lo affidò ad Ettore Montajnard. Venduto, nel 1503, a Francesco della Rovere, ne entrarono in possesso, in epoche diverse, i Robba, i Del Carretto, gli Incisa, ma abbandonato, decadde sempre più, fino all'incendio dell'inizio del secolo XIX.


Torre dell'XI secolo

Ancora da: Casalis (Dizionario geografico degli Stati di S.M. il re di Sardegna, 1837)

Sopra un delizioso colle in vicinanza del paese sorgeva nei tempi andati un ampio castello munito di due torri, e già spettante ai marchesi di Ceva. Fu esso atterrato sul finire dello scorso secolo. Vi sta per altro ancora in piè una delle anzidette torri, donde sì scorge una gran parte del Piemonte e delle alpi che lo circondano, e si distinguono bene, quando l'atmosfera è libera di vapori,
da un lato la città di Mondoti, Cuneo, Fossano, e perfino il santuario della Soperga, e dall'altro una parte della Liguria, la stessa cittàdi Genova, ed un tratto del mar Ligustico.