Il territorio
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Relazione dell'Intendente Lazzaro Corvesy (1753).
Dalla "Relazione sulla provincia di Mondovì" dell' Intendente Lazzaro Corvesy del 1753 riportiamo questa interessante descrizione del terrirorio ( dal CD-rom "Mondovì e la sua provincia" a cura del Centro Culturale Mombasiglio)

Resta il luogo di Paroldo sovra una collina, circondato da altra collina molto più alta, vedesi in detto luogo un antichissimo castello con alcune camere abitabili, non sendo le altre attesa la loro antichità in stato di servizio, in contiguità del quale vi è una torre pur molto antica di competente altezza, di figura quadra; confina con i territori de’ luoghi di Sale, Mombarcaro, Mulazzano, Torricella, Rovascio, e Ceva, distanti fatta una comune miglia due.

La parrocchia che trovasi nel recinto del Luogo è sotto il titolo di S. Martino, il di cui paroco è il sig. D. Giuseppe Gandolfi col titolo di Prevosto, resta questa parrocchia sotto la diocesi d’Alba, sendo li redditi parrocchiali come a carte.


Vi è pure in detto recinto altra chiesa della confraternita de’ disciplinanti coll’abito bianco sotto il titolo di S. Sebastiano qual è senza redditi.

Alla campagna vi sono le seguenti cappelle S. Rocco, S. Bernardino, La Madonna della Concezione (tutte queste cappelle sono senza redditi, e vengono provvedute del bisognevole con elemosine)

Vi sono due telari da tela ordinaria.

L’aria è salubre, e li particolari forti e robusti, e tutti dediti a’ lavori di campagna, alla riserva del sig. Filiberto Gandolfi regolatore delle Regie Gabelle nel Luogo del Cajro, li migliori e più commodi fra essi tolto il detto sig. Gandolfi sono

Giacomo Battaglia, Sebastiano Antonio Rubino, Gioanni Lorenzo Rubino.

Oltre al suddetto paroco vi sono altri due preti sacerdoti, non sendovi alcun chierico.

Non vi è in questo luogo, fiume, torrente, né bealera motivo per cui il territorio resta molto arido, e mancante di fieno, oltre di che resta molto soggetto alle tempeste, quali ben frequente asportano tutti li frutti.