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Il Convento dei Cappuccini
Il Convento dei Cappuccini
in un dipinto del Seicento
Dal libro "Ceva e la sua zona" di A.Ferro" ed. Stilgraf

La fondazione del Convento dei Cappuccini a Ceva avvenne nel 1577; esso e la chiesa dedicata alla Santa Croce, erano terminatì verso il 1582.
Difatti nella più volte citata Visita di Mons. Peruzzi nel 1585 si nota che il 6 marzo di quell'anno avendo egli visitato questa chiesa, che era stata costruita circa tre anni prima, la trovò provvista di tutto il necessario.
Nel disegno del Theatrum la chiesa appare ancora senza campanile.
Di fronte alla chiesa, in fondo alla piazzetta e probabilmente sul lato superiore della strada Ceva - Savona, sorgeva a quel tempo una croce molto slanciata ed alta, non si sa se di legno o di ferro, per cui quel sobborgo di Ceva si chiamava allora borgo di Santa Croce.
Arricchiva la chiesa un quadro di notevole pregio artistico, rappresentante la Deposizione dalla croce di N.S., dono della pia marchesa Eleonora della Rovere, vedova di Alfonso Spinola marchese di Garessio e di Farigliano. Dopo un secolo la prima chiesa essendo fatiscente e minacciando rovina, fu demolita e si cominciò la costruzione di un nuovo edificio nel 1709.
A tal uopo fu costruita una fornace nel recinto stesso del convento ed i frati laici e padri andavano a gara a lavorare infaticabilmente alla fabbricazione e cottura dei mattoni. La buona popolazione di Mombarcaro da parte sua si offerse a provvedere il legname occorrente, trasportandolo fino alla Pedaggera. La chiesa fu terminata e visi dipinse anche la facciata nel 1712.
In quello stesso anno il conte Cotta di Lucorame regalò alla nuova chiesa dieci grandi quadri (ora scomparsi), otto dei quali rappresentavano la passione di N.S. G. C. e due da servire da icone alle due cappelle laterali e cioè uno dell'immacolata Concezione della B. Vergine, con S. Giuseppe e & Antonio da Padova e l'alto di S. Felice da Cantalice cappuccino.
Essendo stato soppresso il convento durante la dominazione francese nel 1802 e adibito ad orfanotroflo per le povere figlie della città, possiamo suppone che la chiesa sia stata lasciata come loro oratorio fino al 1816, quando furono richiamati i PP. Cappuccini. Ma ecco che per la legge Siccardi, mandata in vigore nel 1866 i Cappuccini furono di nuovo soppressi, convento e chiesa coi loro beni incamerati e questa trasformata in cantina.
Don Eugenio Michelotti nel 1903 riscattò convento e chiesa, la quale fece ricostruire con una facciata nuova. In questa chiesa l'artistico quadro dell'icona rappresenta Maria Vergine Regina degli Angeli.
Davanti alla chiesa, al centro del sagrato, sorge una bella croce in pietra, che ricorda molto bene quella che si vedeva ancora nel 1600 e che aveva dato al sobborgo il nome di Santa Croce. Sulla piazzetta e presso la porta del convento, è stata costruita anche una graziosa grotta della Madonna di Lourdes a cui i cevesi hanno molta divozione.
La chiesa è nuovamente officiata dai P.P. Cappuccini Piemontesi dal 1912, quando furono richiamati a Ceva e rimessi in possesso del loro convento.
 
I Cappuccini oggi
Affresco alla sinistra dell'altar maggiore che
ricorda da "memoranda e luttuosissima"
innondazione del 6 luglio 1584
(vedi G. Olivero "Memorie storiche della
città e marchesato di Ceva" capoXVI)