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Sabato 22 novembre 2003
UNA TERRAZZA PER DUE
di Marco Ioannucci
musiche originali di Maurizio Fabrizio
con Flavia Astolfi e Gianluca Ferrato
e con Elisa Costanza, Valentina Marino, Alfio Calà, Matteo Pastore
regia e coreografie di Gino Landi
TEATRO E SOCIETÀ

Non ho mai amato scrivere, negli spettacoli che ho diretto, le famose "note di regia". Stavolta però, faccio volentieri un'eccezione, convinto come sono della bontà di questo musical "tascabile". Badate bene, tascabile solo nel formato. È uno spettacolo nato da una serie di volontà: quella del Festival Internazionale dell'Operetta di Trieste, che lo ha prodotto originariamente, quella dei due interpreti, quella di Maurizio Fabrizio che ha composto le canzoni, quella di Marco Ioannucci, autore del testo, e quella di tutte le persone di buona volontà che sostengono questo spettacolo.
Volevo una commedia agile, fresca, adatta al pubblico, a tutto il pubblico. Mi interessa molto coniugare la qualità di uno spettacolo con il piacere di chi paga il biglietto. È nata così, Una terrazza per due, un esempio di "musical da camera" scritto sulla falsariga delle commedie di Neil Simon. Se dovessi trovare un corrispettivo, penserei a certe sue pièces teatrali. Anche qui si raccontano le vicende dolci amare di una "strana coppia", che vive in un superattico condividendo una terrazza e uno stile di vita mediato dalle rispettive "burrascose" personalità. Gli ingredienti ci sono tutti. Ironia, divertimento, una storia di amicizia, argomento così bello e non consueto, due personaggi in scena che sono, prima di tutto, amici, solidali fra loro. C'è il gusto del travestimento, perché Gianluca e Flavia interpretano altri personaggi. E siccome ogni commedia musicale che si rispetti ha il suo corpo di ballo, la coppia è coadiuvata da quattro jolly, due ragazze e due ragazzi alle prese con siparietti e commenti cantati dall'inizio alla fine della storia. Sono convinto che stasera vi siete fatti un bel regalo a venire qui e lo avete fatto al teatro. Questa terrazza ha un'aria felice, fa pensare alle ali della gioventù. Quindi vi auguro un buon volo e alla fine, tornando a terra, concorderete con Neil Simon quando dice: "Sto bene solo quando rido ".


Gino Landi