Il castello
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Giacomo Torre, noto per il suo mecenatismo nella zona, a cui si deve
tra l'altro la ristrutturazione della chiesa di S. Fiorenzo di Bastia,
l'aveva acquistato nel 1454. Alla sua morte passò a Girolamo Basso
della Rovere, nipote di Sisto IV; quindi ne furono proprietari i Laigueglia
e, nei 1538, Amedeo Pensa di Mondovi. Risale a questo periodo, e precisamente
a dopo il 1550, la trasformazione del castello in dimora rinascimentale,
fatto co-mune a molti altri. Queste ristrutturazionì, volte ad
eliminare dal castello gli apparati più prettamente difensivi,
iniziano già nel corso del secolo XV per continuare nel XVI e svilupparsi
ulteriormente in quello successivo. Esse " ancor oggi - scrive A.
Griseri - si distinguono non certo per fasto barocco, ma per una struttura
che, se all'esterno tiene conto ancora nella costruzione delle tipologie
tardo rinascimentali, all'interno presenta le caratteristiche di una dimora
di campagna con sale, mobilio e ricami di un esplicito gusto barocco piemontese.
A questo proposito ancora si può osservare che, mentre i restauri
del Cinquecento e del Seicento trasformano la tipologia dei castelli accentuando
il carattere di abitazione che già avevano assunto nel secolo xv,
l'Ottocento cercherà di conservare piuttosto nei suoi restauri,
evidenziandoli, i caratteri primitivi di quei modelli, accogliendoli in
un'interpretazione romantica". |