Non è possibile, tuttavia, giungere al nome di questo artista,
come accade sovente per i pittori che operarono a quel tempo.
In questo caso, tuttavia, lo stile permette di attribuire inequivocabilmente
gli affreschi allanonimo Maestro di Cigliè, a
cui gli storici dellarte hanno dato questa denominazione non perché
fosse originario o operasse in questo paese, ma semplicemente perché
il ciclo di affreschi più completo ed importante da lui eseguito
risulta essere quello di San Dalmazzo a Cigliè
In zona, infatti, sono state riscoperte altre sue opere tra cui il Compianto
nella chiesa cimiteriale di Lesegno e il Giudizio Universale nella chiesa
di Madonna dei Boschi a Boves, ispirato al Giudizio Universale di Michelangelo
che occupa la parete di fondo della cappella Sistina a Roma.
Il maestro di Cigliè è un rappresentante del
manierismo, una corrente pittorica del XVI secolo tendente allimitazione
dei grandi pittori rinascimentali, specialmente di Raffaello e Michelangelo.
In particolare il nostro artista riproduce soprattutto modelli michelangioleschi.
È probabile che egli abbia eseguito le sue opere copiando da stampe
o da xilografie (incisioni in legno) anche se non è escluso che
si sia recato personalmente a Roma.
Analizzando gli affreschi della cappella di San Dalmazzo ci si rende conto
che si tratta di opere di alta qualità, di grande rilevanza il
ciclo della Passione che occupa le tre pareti e lAnnunciazione che
ricopre labside.
Questultimo è delimitato da un arco con decorazione a grottesche.
Questo genere di pittura, tipica del rinascimento è caratterizzata
da una certa raffinatezza dei tratti.
Solitamente vengono raffigurati elementi animali e vegetali, oggettistica
(vasi, candelieri, ecc.) e visi (nellarco appare originale il viso
per i suoi tratti orientaleggianti e per il copricapo).
Il nome di questo tipo di decorazione deriva dal termine grotte, in quanto
è ispirata alle antiche pitture romane rinvenute durante gli scavi
archeologici e quindi sotto terra.
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