Il
castello | Per
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Dal libro " Storia, arte e castelli del cuneese di Anita Piovano - Ed Gribaudo. Bagnasco
conserva i ruderi di un castello che i Marchesi di Ceva divenuti padroni de! luogo,
fecero innalzare nel secolo XII con lo scopo di controllare la strada per la Liguria.
Costituiva il nucleo delle opere difensive del paese con cui comunicava per mezzo
di due ponti levatoi e due porte chiamate rispettivamente " Poggia "e
" Bramosa ". Nel 1270 lo troviamo citato nel passaggio di signoria al
genero dei Ceva, Roberto di Laveno, signore di Serrez. Occupato in un primo tempo
dalle truppe di Chieri, ad esse si sostituirono quelle dei Visconti di Milano
e Gian Galeazzo lo donerà, nel 1387, alla figlia Valentina, sposa a Luigi.
duca di Turonia. Nel 1515 lo acquistò il genovese Sebastiano Sauli e fu
venduto poi nel 1532, al marchese Giovanni Del Carretto. Ma la sua fine era ormai
prossima; fu distrutto infatti per ordine del maresciallo Brissac, nel 1555, durante
le vicende della guerra tra Francesco I e Carlo V, operando l'e truppe francesi
nella zona. | ||
Ancora:
Casalis (Dizionario geografico
degli Stati di S.M. il re di Sardegna, 1837) Su di un vago monticello, avente la forma di un pan di zucchero, sorgeva un antico castello, e ancora se ne veggono alcuni muri. Uno di essi costituiva un angolo della rocca, ed elevasi all'altezza di circa trenta metri; è costrutto di durissimi mattoni con cemento calcareo. La fortificazione, per mezzo di muri, forse sino allora coperti, dei quali esistono tuttavia non pochi avanzi, si univano ad un'alta torre, che ancora si vede in gran parte verso la metà della discesa del monticello: anteriormente a questa torre, e aderenti ad essa, a scirocco, stanno due grandi muraglie, che si prolungano, e gradatamente divergono sino al piè del colle, di dove continuano tra borea, ed ostro formano una cinta alla parte principale del Borgo, che trovavasi fin d'allora fabbricato alle falde del monte del Castello a levante di esso. | ||