Urtica dioica L.
Torna alla pagina
principale

 
Particolari: -- Fiore maschile --- Fiore femminile --Semi

Famiglia: Orticacee

Nome volgare: Ortica

Caratteristiche: Pianta erbacea vivace con un rizoma ampiamente ramificato e strisciante poco profondamente nel terreno; i fusti, che sorgono dal rizoma, sono eretti, alti fino a un metro e mezzo, hanno sezione quadrata e sono generalmente semplici; la superficie presenta alcuni peli corti, altri più lunghi e rigidi: questi ultimi sono i peli urticanti.
Le foglie hanno tutte un picciolo ben distinto ma lungo al massimo la metà del lembo fogliare; questo è ovale-oblungo, ha la base a forma di cuore mentre verso l'apice si'restringe gradatamente in un dente acuto; tutto il inargine è inciso in grossi denti spesso arcuati a falce; sulla superficie e specialmente lungo le nervature sono presenti i peli urticanti.
I fiori sono riuniti in spighe divise in maschili erette e in femminili pendule; queste sono inserite all'ascella delle foglie superiori e sono sempre più lunghe del relativo picciolo. I fiori hanno quattro tepali che racchiudono i quattro stami nei fiori maschili e l'ovario in quelli femminili.
Il frutto, che si sviluppa dai fiori femminili, è un achenio ovale, con un ciuffo di peli all'apice, racchiuso nei quattro tepali persistent

Congeneri: Urtica urens L.Urtica piluifera L.

Habitat: Molto comune in stazioni ricche di nitrati. 0-1200 m. Aprile maggio

Proprietà farmaceutiche: I semi dell'ortica sono ricchi di acidi grassi insaturi (acido linoleico, fitostimoline, fitormoni ec.); per spremitura a freddo se ne ricava un olio con attività biostimolante indicato nei casi di debolazza e astenia. La radice riesce a ridurre del 70% il volume della ghiandola prostatica con ipertrofia benigna inibendo la crescita delle cellule prostatiche . Pare tuttavia che le altre proprietà terapeutiche oltre quelle diuretiche e antiinfiammatorie, non siano ancora confermate dalla ricerca scientifica.
L'orticazione è un trattamento 'eroico' in caso di dolori reumatici..

Uso in cucina: Non esistono problemi di raccolta data la sua enorme diffusione. Si raccoglie tutta la piantina finché è giovane e succosa. Appena il fusto lignifica non è più usabile. Tanto è pungente nella raccolta, tanto è buona mangiata.
È sicuramente una delle erbe selvatiche più note e utilizzate. In cucina l'ortica trova un impiego assai vasto grazie alla bontà dei suoi giovani apici. Combinata con altre verdure forma gusti eccellenti: è ottima con le tenere foglie di parietaria. Di sapore delicato, sovente superiore a quello di molte verdure commercializzate, con questo pungente vegetale si possono preparare passati rinfrescanti, minestre e perfino ripieni.
(Vedi Ricette)


Dal libro "Erbe di città" vol I - di Giovammi Appendino - Riccardo Luciano - Renzo Salvo - ed ArabaFenice.

L'ortica è una pianta conosciuta da tutti, purtroppo più per il suo potere irritante (urticante, e la derivazione dal latino urere, bruciare, la dice lunga) che per le sue numerose virtù. Prima di tutto, si tratta di una pianta alimentare, usata industrialmente come fonte di clorofilla, e quindi consumata anche da chi pensa di non averlo mai fatto. Poi, è una pianta da fibra, utile per impieghi industriali e tessili. Da ultimo, ha anche proprietà medicinali, alcune delle quali sono state confermate dalla ricerca clinica moderna.
Le proprietà irritanti dell'ortica sono dovute alla presenza sulle foglie e sui fusti di peli a forma di capocchia di spillo che agiscono come dei veri e propri aghi ipodermici. La punta dei peli si rompe facilmente, lasciando una piccola superficie appuntita che penetra nella pelle, dove viene liberato il contenuto del liquido presente nei peli, che è sotto pressione. Questo meccanismo è alla base dell'osservazione che l'ortica non punge le mani se la si afferra in modo stretto, dato che la rottura della punta dei peli richiede uno sfregamento. La natura del secreto ghiandolare è rimasta a lungo misteriosa. Gli studi più recenti hanno escluso il coinvolgimento di tutti i classici composti identificati come possibili indiziati in passato (istamina, acetilcolina, serotonina, acido formico), dimostrando che il principio irritante dell'ortica è una miscela di acido ossalico e acido tartarico. Quando iniettati sotto cute, questi composti, altrimenti innocui, provocano dolore intenso e duraturo, proprio come le punture da ortica. La questione è, in ogni caso, molto dibattuta (gli esperimenti sono stati fatti su un'ortica dell'Estremo Oriente e non sulla nostra), ed il meccanismo con cui questi due acidi provocano dolore persistente è sconosciuto. Non si tratta di un effetto aspecifico legato alle proprietà acide, perché l'acido formico, che è più forte, non provoca questo effetto. Esistono vari rimedi per le punture da ortica. Quelli più diffusi nella medicina tradizionale sono basati sul trattamento della zona arrossata con varie piante, come la coda cavallina, la parietaria o la pagina inferiore della foglia di una felce. Non è chiaro quanto siano efficaci, e oggi si preferiscono i farmaci anti-prurito, come anti-istaminici e cortisonici.
Le proprietà irritanti ed arrossanti (rubefacenti) dell'ortica sono state utilizzate in passato nella medicina popolare per combattere i reumatismi, ed anche per riscaldare il corpo. La diceria che i legionari romani si difendessero dal freddo intenso del nord Europa mettendosi sulla pelle delle ortiche sembra priva di fondamento, se non altro per il fatto che la pianta non sopravvive al freddo invernale e allo stato secco perde il potere urticante, ma la pratica feroce e quasi sadica dell'"urticazione" è ben documentata nella letteratura medica. In pratica, venivano sfregate sulla pelle delle fronde fresche di ortica, nella convinzione che il dolore intenso provocato dalla puntura lenisse quello proveniente dagli organi sottostanti, e avesse un'azione rivitalizzante in caso di astgenia. Nel caso del dolore, qualche forma di sollievo doveva esserci, perché la pratica è sopravvissuta a lungo nella medicina, e la scoperta nella pelle di una serie di sensori "accesi" (attivati, nel linguaggio scientifico) dai classici rubefacenti della medicina popolare (canfora, peperoncino) ed implicati nel dolore, ha dato credito a questa forma di terapia. L'utilizzo di creme al capsico per il trattamento del dolore neuropatico rappresenta, per certi versi, la versione moderna della pratica dell'urticazione.
Le parti sotterranee dell'ortica (rizomi e stoloni) sono di un bel giallo intenso, e sono anche gialle le parti interne della pianta. L'ortica è una pianta tintoria, da cui si ottengono due tinture diverse, verde dalle parti aeree, e gialla da quelle sotterranee. L'associazione del giallo all'ortica può sembrare strana, ma se tagliamo trasversalmente un fusto di ortica, vediamo che la sua parte interna è intensamente colorata di giallo. Il colore verde intenso dell'ortica è dovuto al contenuto molto alto di clorofilla, e quello giallo ai polifenoli (cumarine e flavonoidi).
Gli usi medicinali dell'ortica sono davvero molti, e non solo a livello topico. L'ortica era, in passato, una delle piante più usate per indurre la diuresi, un utilizzo documentato non soltanto dagli scrittori medici del passato, come Teofrasto e Dioscoride, ma addirittura in alcune ricette di Copernico, che oltre che astronomo e religioso, era anche medico del principe vescovo di Varmia, la regione in cui era nato. Il succo della radica ha proprietà emostatiche, ed era uno dei più comuni rimedi per fermare il sanguinamento del naso. Oltre che come diuretici, i decotti della pianta erano usati per il trattamento di condizioni infiammatorie e del catarro bronchiale, ma, attualmente, l'utilizzo medicinale più importante è quello delle radici, i cui estratti trovano largo impiego, soprattutto in associazione ad altri estratti erbali, per il trattamento sintomatico dell'ipertrofia prostatica benigna. I principi attivi non sono del tutto noti, come pure i loro meccanismi. Paradossalmente, gli estratti delle radici di ortica sono anche usati dagli appassionati di body-building, in quanto conterrebbero composti (dei lignani) in grado di aumentare la concentrazione libera di testosterone, spostandolo dalle proteine che lo legano e trasportano nel sangue. Gli estratti di ortica sono popolari in cosmetica come agenti anti-forfora, soprattutto per rendere i capelli patinati e per stimolarne la crescita. Mancano in ogni caso studi che ne confermino le proprietà cosmetiche.
L'ortica può essere mangiata, ed esistono vari siti internet dedicati agli appassionati delle ricette a base di ortica, a dispetto delle indicazioni di Galeno, che considerava la pianta come utile solo in caso di carestia. Cotta, l'ortica perde del tutto il suo potere irritante, ed ha un sapore simile agli spinaci, con una nota dolce che mitiga l'amarezza di molte erbe spontanee. Le foglie di ortica si usano in minestre, frittate, risotti e ripieni, e rappresentano un'ottima fonte di proteine, presenti in quantità molto elevata per un tessuto di questo tipo (fino al 25% del loro peso secco). L'elevato concentrazione di proteine, e quindi di azoto, è alla base dell'uso dell'ortica come "attivatore" per il compostaggio dei rifiuti organici. Nella nostra cucina si ricorda la zuppa di ortica, ma la pianta è molto versatile e si presta anche ad altri usi, uno dei più importanti dei quali è l'aromatizzazione del formaggio. La pratica è diffusa soprattutto nel nord Europa, ed è usata, ad esempio, per alcuni tipi di formaggio Gouda. L'ortica è anche usata per aromatizzare bevande alcoliche, e l'esempio più noto è quello del "cordial", una bevanda popolare in Inghilterra, dove l'ortica è anche usata per aromatizzare la birra. Il "cordial" inglese non ha nulla a che vedere con i "cordiali" del continente, che sono liquori digestivi a base di spezie (il famoso Cordial Campari non era verde!). L'ortica trova anche uso nella nutrizione animale, addizionata al foraggio come un vero e proprio alimento funzionale, in grado di fornire dosi elevate di proteine, e di prevenire le infezioni intestinali , soprattutto di polli e conigli. L'ortica è anche l'unico alimento di cui si cibano le larve di alcune fra le più belle specie di farfalle, ed ha quindi un ruolo ecologico importante. Non è mangiata dalla maggioranza degli erbivori, e fornisce un rifugio sicuro a molti insetti.
E' anche un indicatore di fertilità del suolo, dato che richiede elevate quantità di azoto e fosforo per crescere. L'ortica è tipica quindi dei luoghi disturbati o delle case abbandonate, e accumula questi elementi, giustificandone l'uso come fertilizzante nell'agricoltura biologica.
Le curiosità legate all'ortica non mancano. Quella più strana è forse il campionato del mondo dei mangiatori di ortica, che si svolge in Inghilterra dall'inizio degli anni novanta. Ai partecipanti vengono dati dei fusti di ortica lunghi circa 60 cm, ed i partecipanti (65 nel 2009) devono togliere le foglie e mangiarle crude. Vince chi, in un'ora, ne mangia di più. L'evento richiama persone da tutto il mondo, ed esistono regole precise, che vietano, ad esempio, l'utilizzo di anestetici locali sulla lingua. I masticatori di ortica riescono a far rompere i peli urticanti sui denti, neutralizzando il potere irritante della pianta.
I fusti maschili dell'ortica, che è una pianta dioica, rappresentano un'ottima fibra, usata in alternativa a lino e canapa. L'utilizzo tessile della fibra di ortica è antichissimo, e sono stati scoperti dei sudari in canapa risalenti all'età del bronzo. Paradossalmente, i tessuti di ortica sono più morbidi di quelli di cotone, e l'ortica è stata usata in passato come fibra tessile, soprattutto per le divise dei soldati quando mancava il cotone. A seguito del blocco navale, gli eserciti di Napoleone vestivano divise di ortica, ed anche i soldati della Germania e dell'Impero Austro-Ungarico alla fine della I guerra mondiale indossavano divise fatte con la fibra di ortica. Negli anni scorsi, un'azienda italiana ha lanciato con successo una linea di tessuti ecologici a base di fibra di ortica, che è cava al suo interno ed ha proprietà isolanti, utili per mitigare il calore estivo nei mesi caldi, e mantenere il corpo caldo nei mesi freddi.
Poche piante hanno la versatilità dell'ortica, una vera e propria specie tuttofare, la cui utilità meriterebbe di essere meglio conosciuta ed apprezzata. E' una pianta molto comune, ma non si è ancora capito bene quale siano i composti responsabili ed i meccanismi implicati nelle sue proprietà medicinali (ipertrofia prostatica) e nell'azione irritante. Sembra incredibile, ma la scienza è riuscita a mandare l'uomo sulla luna e non ancora a capire come fa l'ortica a pungere!